«Il rapporto tra Torino e Ouagadougou è certamente uno dei più interessanti e costruttivi legami internazionali della nostra amministrazione - afferma Michele Dell'Utri, Assessore alla Promozione, Cooperazione e Relazioni Internazionali della Città di Torino - Le affinità tra le due Città sono profonde, culturali e strategiche».
L'idea che guida la cooperazione tra le due Città è quella di sostenere un sempre maggiore ampliamento delle opportunità e delle capacità, la partecipazione alla vita pubblica, la capacità di scelta individuale. E in questo contesto, le future attività, quali il rafforzamento della comunicazione sociale attraverso l'appoggio alla Radio Municipale, la promozione dell'identità culturale attraverso la valorizzazione del Festival Cinema Africano, e l'appoggio alle politiche giovanili, attraverso la realizzazione di un Centro multimediale di formazione e informazione polivalente mirano, oltre ad informare e sensibilizzare la popolazione ai temi della sicurezza alimentare, della salute, dell'igiene e della tutela ambientale, a promuovere una "mentalità di sviluppo", fornendo gli strumenti culturali necessari alla formazione di una società civile attiva, partecipativa e propositiva, capace di costituirsi come il motore dello sviluppo del proprio paese.
«La Comunicazione in senso ampio, per Torino come per Ouagadougou, è uno strumento insostituibile - continua l'Assessore Dell'Utri - Il Cinema, per fare solo un esempio, è un elemento vitale per entrambe, percepito come occasione di crescita a tutto tondo, economica e sociale. Per questi motivi, la cooperazione tra le due Città è andata concentrandosi proprio sugli aspetti di comunicazione sociale e per questi stessi motivi molto si è potuto fare grazie all'intervento del Segretariato Sociale della RAI».
R.M.O. FM:
la Radio Municpale di Ouagadougou
Il 5 giugno scorso è stata inaugurata a Ouagadougou la prima radio comunitaria del Paese: la Radio Municipale R.M.O. FM. Abbiamo intervistato Jean Paul Badoum, direttore di R.M.O. FM.
Come è nata l'idea di una radio municipale?J.P. Badoum: «Per rimediare al grave deficit di comunicazione riscontrato tra istituzioni e popolazione, il Consiglio Municipale nei mesi scorsi ha deliberato la creazione di un nuovo strumento di comunicazione, da affiancare al sito internet e al mensile d'informazione comunale: una Radio Comunitaria, una voce capace di parlare a tutti i cittadini di Ouagadougou. La scelta non è stata casuale: in una città di un milione e mezzo di abitanti, con un tasso di analfabetismo vicino al 40% e con un reddito medio che nella maggior parte delle famiglie non permette l'acquisto di un televisore, la comunicazione radiofonica è apparsa come il metodo più efficace per raggiungere l'intera cittadinanza».
La Radio è stata realizzata grazie al contributo dell'Associazione Internazionale dei Sindaci Francofoni (AIMF), che ha fornito la strumentazione necessaria, e della Municipalità di Ouagadougou, che si è occupata della costruzione dei locali. La Città di Torino, con il Segretariato Sociale RAI, sta contribuendo con la fornitura di ulteriore strumentazione.
Cosa e come comunica R.M.O. FM?J.P. Badoum: «La mission della Radio può riassumersi in tre parole chiave: Informare; Sensibilizzare; Educare. Da un lato, quindi, c'è una comunicazione istituzionale, volta ad informare la cittadinanza sulle attività del Comune, dall'altro c'è una comunicazione sociale, volta ad educare e sensibilizzare la popolazione ai temi dell'educazione, dell'ambiente, dell'infanzia e della situazione della donna. Data anche questa valenza sociale, è ancora più importante riuscire a comunicare con tutti: ecco perché i programmi sono trasmessi, oltre che in francese, nelle tre principali lingue locali: moré, dyula e fulfuldé. Per quanto riguarda il "come" comunichiamo, bisogna sottolineare che R.M.O è una radio comunitaria, diretta da un gruppo di gestione con ampia rappresentazione della società civile. Il nostro intento è riuscire ad essere espressione delle varie realtà cittadine e trattare problematiche trasversali che rispecchino le esigenze dell'intera popolazione. La scaletta dei programmi è infatti concordata tra i rappresentanti di quattro gruppi: gli uomini, le donne, le amministrazioni di quartiere e il mondo dell'associazionismo locale».
In questo contesto, nell'ambito dei rapporti di cooperazione che legano la Città di Ouagadougou alla Città di Torino, il Segretariato Sociale RAI si è impegnato a mettere a disposizione un giornalista e due tecnici che stanno svolgendo a Ouagadougou (dall'11 al 17 febbraio) un corso di formazione per 17 operatori della Radio Municipale e di altre radio della città. Successivamente, un tecnico e un giornalista proseguiranno la formazione con uno stage presso gli studi RAI di Torino.
«È evidente in questi anni un crescente interesse per la comunicazione sociale, sempre più al centro del dibattito pubblico grazie allo sviluppo di un linguaggio capace di investire la totalità dei media e di "produrre" discorso pubblico, indicando urgenze e priorità, precisando problematiche, definendo possibili soluzioni. - afferma Carlo Romeo, Responsabile del Segretariato Sociale RAI. - Appare allora chiaro quanto sia importante operare con coscienza e passione per la crescita professionale di chi opera nell'informazione e nella comunicazione e per l'affermarsi di una comunicazione sociale in grado di coniugare gli obiettivi dell'informazione con qualcosa di più: etica, sensibilità, metodo e intelligenza creativa. Un'informazione corretta e trasparente è infatti un fondamentale prerequisito per la costruzione sociale della realtà e per la stabilità e lo sviluppo di ogni paese. Ecco perché il Segretariato Sociale RAI, dopo i progetti di supporto agli operatori dell'informazione e della comunicazione recentemente condotti in Sudan e in Bosnia, si propone di mettere a frutto le proprie competenze in Burkina Faso: per contribuire a diffondere strumenti comunicativi funzionali a incidere sul contesto, a porre l'accento sui luoghi, persone e identità, a dare impulso a un cammino di progresso. Di questo, certamente, i media dovrebbero parlare».
Il Centro Multimediale di Formazione e Informazione Polivalente per i GiovaniNell'imminente futuro della cooperazione Torino - Ouagadougou c'è anche la realizzazione di un Centro giovani, con sala cinema, sala teatro e uno spazio polivalente per attività culturali e ricreative. Uno spazio partecipativo, di formazione e incontro delle forze sociali, soprattutto dei giovani e delle donne del quartiere, oltre ad essere un luogo di scambio Nord-Sud e di dialogo tra le due città.
Il CinemaIl cinema è uno strumento significativo e valorizzante per l'espressione e la ricostruzione storica di un paese. In questo ambito, Torino e Ouagadougou rappresentano due eccellenze: Torino, con il Torino Film Festival e il Museo Nazionale del Cinema, Ouagadougou con il FESPACO, il Festival biennale del Cinema Africano. Seguendo questa inclinazione comune, le due città hanno puntato anche sulla valorizzazione della cultura cinematografica. Dal 2003, nell'ambito del FESPACO è istituito il premio, finanziato dalla municipalità torinese, Torino città del cinema, finalizzato alla realizzazione in digitale del film vincitore. Per l'edizione FESPACO 2009, oltre a vedere riconfermato questo impegno della città torinese, si prospettano molte novità: una sessione italiana di 3 giorni intitolata Un certain regard sur le cinéma italien e l'istituzione del Premio Segrateriato Sociale RAI, consistente in uno stage di aggiornamento professionale e di specializzazione a Torino.
Gianfranco Cattai, responsabile LVIA Italia, conclude: «La LVIA lavora in Burkina Faso, come in altri dieci paesi africani, da quarant'anni. La nostra lunga esperienza nella cooperazione con le popolazioni del Sud del mondo ci ha insegnato quanto la cultura sia un efficace veicolo di promozione dello sviluppo. Rafforzare la comunicazione sociale in Africa, così come in Europa, significa parlare alla gente e promuovere una "mentalità" di sviluppo. Cooperazione, quindi, non è solo sicurezza alimentare, progetti sanitari, tutela dell'ambiente, ma anche e prima di tutto dialogo tra culture».
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