Dopo 14 anni di alternanza tra maggioranze di centro destra e centro sinistra, dobbiamo arrenderci al fatto che le tanto attese riforme sociali non hanno mai preso corpo. Oggi siamo di fronte a uno scenario di grande incertezza, paralizzati in un clima in cui si invoca continuamente la corsa alla riforme. Ma quali riforme ci possiamo aspettare da una classe politica che è sempre la stessa? Quali riforme potranno mai proporre parlamentari che vogliono tenere in vita a tutti i costi un assetto che non esiste più? I politici di oggi sono come zombie che non si rassegnano alla fine ma si presentano con idee e proposte già morte sul nascere.
Riscoprire il vero senso della politica, questo il nodo del problema. Un ruolo di servizio per la collettività che si è perso negli anni, a vantaggio solo di logiche di profitto e potere.
La politica ha smarrito da un lato il senso di missione, di servizio per la collettività, dall'altro è vittima di un profondo scollamento con la base e con le istanze che la gente comune avanza, in più ambiti, soprattutto sul fronte del benessere sociale.
Oggi infatti chi è davvero in grado di vivere la politica con lo spirito del vero servizio? Il mondo delle associazioni, soprattutto quelle familiari, che sono diventate nel tempo, sempre di più, custodi di un patrimonio ricchissimo di bisogni, desideri, istanze, possibilità. Un chiaro esempio è il Forum delle associazioni familiari, dove le molte e diverse realtà del sociale si esprimono, si confrontano e sono in grado di proporre alla classe dirigente programmi e proposte concrete. Questo, a nostro avviso, rappresenta il nuovo.
Con le elezioni in arrivo per il mondo dell'associazionismo italiano si pone dunque un dilemma: votare o no? E soprattutto, nel caso, chi votare? Noi crediamo che esistano uomini e donne in grado di essere rappresentanti del mondo del sociale: sono arrivati alla politica dopo lunga militanza nel mondo del volontariato, in grado quindi, all'interno dei rispettivi schieramenti politici, di tener fede a un impegno. Certo, uomini e donne competenti cui tuttavia è mancato il coraggio di spendersi in prima persona su questi temi: quello di presentarsi con una lista. In ogni caso, nomi su cui vale la pena riporre le proprie speranze.
Se tali persone si presentassero con un programma articolato di politiche familiari e si impegnassero a combattere, al di là degli schieramenti, allora, se così fosse, avremo parlamentari di aree diverse ma uniti sotto un unico obiettivo: questi uomini e queste donne avranno la nostra fiducia e il nostro voto.
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