A Hu Jia continua a essere negata la possibilità di vedere il suo avvocato e la sua famiglia e di ricevere le cure mediche necessarie per la sua infezione da epatite B. Sua moglie, Zeng Jinyan, è ancora agli arresti domiciliari insieme al loro bambino appena nato. Non le è permesso lasciare la sua abitazione e la linea telefonica e la connessione su Internet sono state tagliate.
L'incriminazione di Hu Jia, dopo mesi di arresti domiciliari e 30 giorni di carcere preventivo, pare in tutta evidenza una mossa per interrompere le sue attività pacifiche in difesa dei diritti umani e impedirgli di denunciare le violazioni che si perpetuano in Cina, a sei mesi dall'inizio dei Giochi olimpici di Pechino. Rappresenta, inoltre, inoltre un chiaro avvertimento agli altri attivisti, affinché non intraprendano azioni simili.

Prima della sua incriminazione, Hu Jia aveva pubblicamente espresso preoccupazione per le violazioni dei diritti umani commesse dalla polizia di Pechino, tra cui gli arresti di attivisti, avvenuti senza le necessarie procedure legali. Le accuse di sovversione continuano a essere utilizzate per ridurre al silenzio e imprigionare i difensori dei diritti umani in Cina, come Hu Jia.

Nel novembre 2007, Hu Jia aveva partecipato attraverso una webcam a una sessione del Parlamento europeo, nel corso della quale aveva dichiarato che la Cina non era riuscita a mantenere le promesse di miglioramento dei diritti umani fatte in vista delle Olimpiadi.
Garantire piena libertà d'azione ai difensori dei diritti umani, ponendo fine a minacce, intimidazioni, arresti e condanne nei loro confronti è una delle richieste che Amnesty International sottopone al governo cinese in vista delle Olimpiadi di Pechino 2008. Le altre richieste sono: ridurre significativamente l'uso della pena di morte, come primo passo verso la sua completa abolizione; applicare solo forme di detenzione in accordo con le norme e gli standard internazionali sui diritti umani e introdurre misure che tutelino il diritto a un processo equo e prevengano la tortura; porre fine alla censura, soprattutto nei confronti degli utenti di Internet.

La campagna "Pechino 2008: Olimpiadi e diritti umani in Cina

Partner della formazione

ConfiniOnline fa rete! Attraverso la collaborazione con numerosi enti profit e non profit siamo in grado di rivolgere servizi di qualità a costi sostenibili, garantendo ampia visibilità a chi supporta le nostre attività. Vuoi entrare anche tu a far parte del gruppo?

Richiedi informazioni