L'UNICEF stima che oltre 30.000 persone abbiano lasciato il Ciad per rifugiarsi in Camerun.
«Siamo preoccupati per l'arrivo di altre popolazioni in fuga» ha affermato l'addetto alla comunicazione dell'Ufficio UNICEF per l'Africa centrale e occidentale Martin Dawes. «La priorità è ora creare le basi per l'accoglienza, vagliare le esigenze esistenti e avviare la distribuzione di aiuti.»
Un team dell'ONU con 5 operatori dell'UNICEF ha condotto ieri una verifica esplorativa dei bisogni esistenti in termini di cibo, acqua, medicinali e ripari d'emergenza, sulla cui base è iniziata oggi la distribuzione dei primi aiuti.
Per rispondere ai bisogni delle popolazioni in fuga dal Ciad, l'UNICEF ha avviato la distribuzione di alimenti terapeutici, tra cui:
- biscotti proteici BP-5 e PlumpyNut
- sali per la reidratazione orale, vitamina A e farmaci contro i parassiti intestinali
- vaccini contro il morbillo e la meningite
- aiuti per l'acqua e l'igiene, tra cui kit familiari contenenti taniche e recipienti per la raccolta e la conservazione dell'acqua, sapone, compresse per potabilizzare le scorte idriche e pompe a immersione
L'UNICEF sta inoltre inviando 10.000 coperte, 100 kit scolastici di emergenza per circa 10.000 bambini, 25 kit con materiali socio-ricreativi e 500 magliette
«Siamo nella fase iniziale degli interventi di risposta all'emergenza, e stiamo valutando con attenzione anche altre situazioni» ha affermato Martin Dawes, ricordando anche le condizioni di 400.000 persone costrette a vivere nei campi profughi e sfollati del Ciad orientale, a causa della guerra in Darfur.
«La speranza è che la situazione si stabilizzi, stiamo monitorando lo stato dei campi, ma la preoccupazione è che le condizioni si aggravino a causa della penuria d'acqua potabile e del rischio di malattie.»