«Nei locali della nostra parrocchia di Kousseri sono raccolte 2.700 persone provenienti dal Ciad e si sta attivando la Caritas diocesana, che qui si chiama CDSC (Comitato diocesano socio caritativo), per i primi soccorsi». Così spiega la drammaticità della crisi in Ciad, padre Barthélemy, vicario della diocesi di Yagoua, nel nord del Camerun, che confina con N'Djamena. È dalla capitale del Ciad che arrivano la maggior parte dei rifugiati, attraversando il fiume Chari, in fuga dopo un tentativo di colpo di stato in corso da parte di tre gruppi di ribelli anti-governativi. Padre Barthélemy è impegnato attualmente nella raccolta di viveri (olio, riso e zucchero soprattutto) per recarsi poi a Kousseri a portare i primi soccorsi.
Complessivamente tra i 15.000 e i 20.000 ciadiani sarebbero arrivati nelle ultime 48 ore a Kousseri (fonte: ONU).
Le notizie che arrivano oggi direttamente dal Ciad sono invece frammentarie. Padre Renzo Piazza, comboniano, è attualmente a N'Djamena e come la maggior parte degli operatori stranieri, per motivi di sicurezza, non può circolare liberamente. Ci dice che «la città di N'Djamena si sta svuotando, ma c'è ancora molta gente per le strade. Ho sentito parlare di moltissime vittime civili e si teme un nuovo attacco dei ribelli.
Ieri sera una comunità di suore ha deciso di evacuare con gli aerei francesi militari a Libreville.
Attualmente non è possibile lasciare la città con mezzi privati». Caritas Italiana ha realizzato vari microprogetti ed accompagna da anni la Chiesa locale ciadiana, che vede nell'est del paese la presenza anche di centinaia di migliaia di profughi provenienti dal Sudan, che fuggono dal conflitto in Darfur. La Caritas diocesana di N'Djamena (SECADEV) si occupa in particolare dal 2004 della gestione di tre campi: Farchana, Kounougou e Touloum per un totale di 38.865 rifugiati. La rete internazionale Caritas la sostiene contribuendo alla distribuzione di aiuti non alimentari, sementi, vaccini per bestiame e ad attività educative per bambini.
In questo momento di crisi ed instabilità complessiva di quell'area dell'Africa, Caritas Italiana lancia un appello a sostegno di Caritas Camerun e Caritas Ciad per interventi a favore dei profughi ciadiani in Camerun e a supporto delle attività già avviate in Ciad per quelli sudanesi.