Save the Children lancia l'allarme anche per le ripercussioni sul vicino Cameroon, dove si stanno riversando veri e propri fiumi di gente, esponendo a grossi rischi migliaia di bambini che potrebbero perdersi o essere separati dai genitori, e dove la situazione potrebbe degenerare.
Save the Children, come molte altre organizzazioni umanitarie, sta lavorando nella parte orientale del paese, per cercare di aiutare i bambini già in difficoltà, alcuni dei quali sono rifugiati provenienti dal Darfur, altri sfollati interni costretti ad abbandonare la propria casa. Sono molto vulnerabili e rischiano di essere separati dalle loro famiglie o abusati, non hanno alcun mezzo per procurarsi cibo, acqua potabile o servizi igienici e non vanno più a scuola.
"Save the Children sta supportando le comunità ma, se gli aiuti non riusciranno ad arrivare più nel paese, milioni di vite saranno a rischio - afferma Gareth Owen, Capo delle Operazioni di Save the Children in Ciad -. Il Ciad in questo momento è un luogo estremamente pericoloso dove lavorare: il paese è molto vasto e le agenzie umanitarie possono soltanto muoversi in aereo poiché le strade sono estremamente insicure."
"Alcune compagnie aeree hanno sospeso i voli e le Nazioni Unite stanno evacuando lo staff in loco - continua Owen -. Save the Children ha sempre più difficoltà a trasferire aiuti e personale e, se le violenze continueranno, i nostri interventi saranno gravemente ostacolati."
"In questo momento stiamo supportando circa 25.000 bambini, ma è questione di giorni prima che tutto si fermi. Nelle ultime ore non siamo in grado di accedere neanche ai servizi bancari: è perciò impossibile acquistare tutto ciò di cui abbiamo bisogno per la prosecuzione del nostro lavoro. Una delle nostre maggiori preoccupazioni è quella di non riuscire a fornire i servizi sanitari di base a tutti i rifugiati a Hadjer Hadid".
Inoltre Save the Children sottolinea il legame tra l'esplosione delle violenze in Ciad e il conflitto del vicino Darfur: negli ultimi anni si è molto parlato di quest'ultimo conflitto e delle possibili risoluzioni ma, in realtà, una situazione non può migliorare senza che migliori l'altra.
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