Save the Children invita i politici italiani ad assumersi delle chiare responsabilità su alcuni punti cardine relativi alle politiche sull'infanzia che sono sul tavolo politico del nostro paese, ma che la crisi istituzionale appena aperta rischia di far finire in un limbo cronico.
Tra di esse non è sicuramente più rinviabile l'istituzione del Garante Nazionale per l'infanzia, raccomandata all'Italia, già nel 2003, dal Comitato Onu sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, quale figura istituzionale indipendente ed autonoma in grado di ascoltare e rispondere alle denunce di violazione dei diritti dell'infanzia. Altrettanto urgente e importante l'adozione di un Piano Nazionale per l'Infanzia e il funzionamento a regime dell'Osservatorio Nazionale.

Nello stesso modo, fondamentale è portare a compimento la riforma del testo unico sull'immigrazione, garantendo piena tutela ai minori stranieri extra-comunitari e neo-comunitari che arrivano nel nostro paese. Ricordiamo inoltre la centralità degli strumenti attuativi in materia, che attengono al diritto d'asilo, il diritto alla non discriminazione e pertanto all'istruzione e alla salute, da definire e implementare in stretta collaborazione con gli enti e le strutture che operano sul territorio.

In sospeso rimane anche il codice media e minori, unico strumento che regolamenta in modo omogeneo la tutela dei minori in rapporto sia alla televisione che a tutti i nuovi media e la cui adozione sarebbe auspicabile al più presto.
La crisi politica che l'Italia sta vivendo in questo momento non può esimere la nostra classe politica dall'adempiere importanti impegni a livello internazionale: il nostro paese ha in questo momento la presidenza del Consiglio di Sicurezza e fa parte del Consiglio dei Diritti Umani dell'Onu, entrambi sedi in cui i nostri rappresentanti governativi hanno individuato come priorità la tutela dei diritti dei minori, in particolare di quelli che vivono in zone in conflitto.

L'Italia non può inoltre disattendere gli impegni presi in ambito mondiale per ciò che riguarda il proprio contributo allo sviluppo. In tal senso, Save the Children auspica che il ciclo di un governo non coincida con l'interruzione del percorso della riforma della cooperazione, faticosamente intrapreso, e il trend di crescita dei fondi destinati alla cooperazione internazionale.

Quelle sopraesposte sono tutte questioni che hanno una forte ricaduta diretta sui minori che vivono sul territorio italiano e in molti altri paesi del mondo, milioni dei quali sono in una condizione di disagio, deprivati dei loro diritti fondamentali. È per questo che Save the Children raccomanda che, qualunque sia la risoluzione della crisi politica in corso, i vari provvedimenti che hanno ad oggetto politiche per l'infanzia possano concludere il proprio cammino in tempi brevi.

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