Più volte nel corso dell'anno passato l'UNICEF ha richiamato le cifre - ancora drammatiche ma in miglioramento - della mortalità infantile nel mondo.
Ma, come ha ricordato oggi il Presidente dell'UNICEF Italia Antonio Sclavi, presentando a Roma il rapporto alla stampa e alle autorità nazionali, in concomitanza con il lancio internazionale a Ginevra: «le sorprese che emergono dal Rapporto UNICEF 2008 sono molte, sia per quanto riguarda le cause della mortalità infantile sia per quanto riguarda i risultati ottenuti dai diversi paesi.
Per esempio, fra i paesi in via di sviluppo sono Cuba, Sri Lanka e Siria a emergere tra i paesi che hanno ottenuto i massimi risultati nella riduzione della mortalità infantile.
Per contro, Sierra Leone e Angola, insieme all'Afghanistan, continuano ad avere i più alti tassi al mondo di mortalità infantile e anche di mortalità da parto - chiara indicazione di come le conseguenze dei conflitti si protraggano per molti anni anche dopo la fine delle ostilità.»
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- Il successo consolidato degli interventi salvavita;
- Conflitti e povertà, gli ostacoli che rallentano il progresso;
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