Un'impresa audace e carica di significato sta per prendere il via sulle strade della Calabria. Salvatore Cristiano Misasi, un giovane calabrese che convive sin dalla tenera età con la tetra paresi spastica, si prepara ad affrontare un viaggio di 545 chilometri in handbike, attraversando la sua regione da nord a sud. Con la forza della volontà e il sostegno di una comunità, Salvatore trasforma una sfida personale in un potente messaggio di inclusione.
Partirà il 1° giugno da Laino Borgo un'impresa che va ben oltre la semplice performance atletica. Salvatore Cristiano Misasi, un giovane calabrese che convive con la tetra paresi spastica, si lancerà in un audace viaggio di 545 chilometri in handbike, attraversando la Calabria da nord a sud. "Il Brigante in Handbike" non è solo il nome di questa avventura, ma l'emblema di una sfida sociale ideata da Salvatore, uno dei membri attivi di Fondazione Bullone. Questa preziosa realtà del terzo settore affianca adolescenti e giovani adulti con gravi patologie nel riscoprire la propria identità e nel costruire percorsi di reinserimento sociale e professionale.
L'itinerario, un vero e proprio tour de force di 12 tappe attraverso tre splendidi parchi nazionali, vedrà Salvatore pedalare per dodici giorni fino a raggiungere Reggio Calabria. Un percorso impegnativo che simboleggia la tenacia con cui Salvatore affronta la vita. A supportare questo sogno, oltre all'instancabile Fondazione Bullone, c'è Barilla, un partner che da tempo condivide l'impegno per l'inclusione e la valorizzazione delle persone. Al fianco di Salvatore in questa avventura ci saranno anche medici, l'associazione sportiva Piccoli Diavoli 3 ruote ASD onlus e il documentarista Alessandro Beltrame, pronti a testimoniare la sua forza.
L'ispirazione per questa impresa unica nasce dalla scoperta di un suggestivo percorso ciclabile calabrese, accendendo in Salvatore il desiderio di emulare viaggi simili e di lasciare il proprio segno. Il nome stesso del progetto è un omaggio alla sua terra, evocando storie di briganti e un forte legame con le proprie radici.
Con la sua handbike elettrificata, Salvatore è pronto a spingersi oltre i propri limiti, animato da un profondo desiderio di cambiare la prospettiva sulla disabilità. "Vorrei far capire che, abbattendo le barriere architettoniche, molte differenze sociali svanirebbero," afferma con convinzione. Il suo viaggio diventa così un potente megafono per la necessità di costruire un mondo più inclusivo, dove la malattia non sia un confine invalicabile, ma un'esperienza condivisa per un futuro più sostenibile.
Sofia Segre Reinach, Direttrice di Fondazione Bullone, esprime con entusiasmo il sostegno all'iniziativa: "Stare al fianco di Salvatore in questa impresa è per noi naturale. Ci auguriamo che il suo passaggio possa contagiare molte persone, portando all'attenzione le voci di tanti ragazzi e ragazze che troppo spesso rimangono inascoltate."
Questa esperienza rappresenta un inno alla resilienza, un invito a superare gli ostacoli fisici e mentali, e un potente messaggio di speranza per una società più inclusiva e consapevole. Il viaggio di Salvatore è una fonte di ispirazione per tutti, ricordandoci che la forza di volontà può davvero infrangere ogni barriera.
Fonte: comunicato stampa Fondazione Bullone
