E' necessario tutelare i diritti di questi bambini e adolescenti non solo quando vivono una condizione di separazione dal genitore detenuto, ma a maggior ragione quando - come accade per alcuni bambini da 0 a 3 anni - vivono in carcere con le loro madri.
Secondo la Convenzione Internazionale sui Diritti del Fanciullo ogni bambino ha il diritto di avere una famiglia e di crescere in maniera armoniosa e dignitosa all'interno di essa. E' quindi a rischio ogni condizione familiare che limiti i suoi potenziali evolutivi.
"Non ci si può dimenticare - continua Caffo - che un detenuto con figli è comunque un genitore. Per i bambini e le bambine figli di detenuti il rapporto con il genitore è un bisogno fondamentale che non può essere negato.
A ciò va aggiunto - conclude - che il bambino che entra in contatto con il carcere è esposto ad una situazione difficile da comprendere e da affrontare".
Cosa fa Telefono Azzurro per i bambini figli dei detenuti? Dal 1999 Telefono Azzurro gestisce il Progetto "Bambini e Carcere", nato come impegno dei volontari e rivolto alla tutela di quei bambini di cui uno o entrambi i genitori sono detenuti. La prima delle iniziative attuate, il "Nido", è rivolta a bambini da 0 a 3 anni che si trovano in carcere con la propria madre e nasce dalla volontà di supportare la relazione madre-bambino.
La seconda iniziativa mira invece a supportare quei bambini e adolescenti che si recano periodicamente in visita al genitore detenuto ed è pensata per attenuare l'impatto con la dura realtà carceraria attraverso la permanenza in una "Ludoteca" prima, durante o dopo il colloquio con il genitore.