Secondo l'associazione, che fa parte della commissione istituita dal ministero della Pubblica Istruzione proprio per prevenire il fenomeno del bullismo nel nostro paese, non bisogna cadere nell'errore di molti insegnanti e genitori che sottovalutano le situazioni a rischio. "I ruoli di bullo e vittima - ha sottolineato il rappresentante di Telefono Azzurro - tendono a persistere nel tempo, prospettando per la vittima una crescita condizionata da insicurezza, mancanza di autostima, comportamenti autodistruttivi, depressione, e per il bullo comportamenti devianti e antisociali in età adulta".
Preoccupa non poco la crescita di episodi di prevaricazione legati alle nuove tecnologie: il cosiddetto cyber-bullismo che si esprime attraverso l'invio di sms e mms volgari, offensivi o minacciosi, con la diffusione di informazioni private su un'altra persona, di filmati e foto su Internet calunnie diffuse tramite mail, chat o blog.
Diventa quindi fondamentale la formazione attraverso campagne di informazione e formazione rivolte a famiglie e docenti: per questo gli operatori di Telefono Azzurro hanno previsto per il 2008 consulenze on-line rivolte specificamente ai bambini e adolescenti che vivono o sono spettatori di casi di bullismo.
A questo progetto si aggiungeranno i più tradizionali corsi di formazione per gli insegnanti, laboratori di prevenzione del disagio rivolti ad alunni delle scuole primarie e secondarie, sulla tematica specifica del bullismo, ai quali si aggiungono interventi di educazione relazionale-affettiva e sull'utilizzo consapevole di Internet.
In Italia il fenomeno della violenza giovanile non sembra arrestarsi malgrado gli sforzi avviati negli ultimi mesi dalle istituzioni, in particolare dal ministero della Pubblica Istruzione. Dallo scorso febbraio viale Trastevere ha introdotto una vera e propria 'campagna nazionale contro la violenza'. Da viale Trastevere sono stati infatti avviati 20 osservatori permanenti, un numero verde nazionale, un sito internet di sensibilizzazione, un decalogo di informazioni e delle sanzioni più severe(punizioni superiori a 15 giorni e possibile esclusione dagli scrutini), accompagnate dall'obbligo della frequenza di percorsi di recupero, da applicare soprattutto ai giovani bulli.
Per raccogliere i risultati positivi però bisognerà attendere ancora un po' di tempo.