"Le stime ufficiali parlano già di 300 morti e oltre 75mila sfollati interni - dice il direttore generale di AMREF Italia, Francesco Aureli - ma i dati reali potrebbero essere più drammatici".
La grande manifestazione convocata per oggi, ma non autorizzata, è stata rinviata a martedì 8 gennaio.

La tensione rimane molto alta, nonostante l'intervento della diplomazia internazionale. Mediatori del difficile dialogo tra le parti sono al momento John Kufour, presidente dell'Unione Africana, e l'arcivescovo premio Nobel per la pace Desmond Tutu, che stamattina è stato a colloquio con Odinga. Anche un altro premio Nobel, Wangari Maathai, ha chiesto a Kibaki di "tendere la mano" all'opposizione. L'obiettivo è di far sedere al tavolo dei negoziati le parti contendenti, Kibaki e Odunga, per evitare che lo scontro politico si trasformi in conflitto interetnico.

A questo proposito AMREF si rivolge alle istituzioni italiane ed europee: "A favore dei negoziati si sono già mossi le segreterie di stato di Stati Uniti e Gran Bretagna, ma invitiamo il Governo italiano, l'Unione Europea e tutta la comunità internazionale ad intervenire con ogni possibile strumento diplomatico per facilitare il dialogo politico e il tavolo dei negoziati, e scongiurare così uno scontro fratricida che potrebbe avere conseguenze terribili in termini di vite umane", ha affermato Francesco Aureli.

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