L'annuncio dell'amministrazione Trump di bloccare i fondi USA destinati alla cooperazione internazionale ha scatenato un'ondata di preoccupazione nel mondo degli aiuti umanitari. L'organizzazione Terre des Hommes lancia l'allarme: oltre 15.700 bambini e le loro famiglie, già provati da situazioni di emergenza e vulnerabilità, rischiano di perdere l'indispensabile supporto fornito dai loro progetti. Questa decisione mette a repentaglio interventi vitali in paesi come Libano, Iraq e Colombia, dove l'organizzazione è da anni in prima linea per garantire protezione, istruzione, assistenza sanitaria e supporto alimentare. Un quadro allarmante che solleva interrogativi sulla tenuta del sistema di aiuti umanitari e sulle conseguenze dirette per le popolazioni più fragili del pianeta.
Lo stop imposto il 20 gennaio dall’amministrazione Trump ai fondi destinati alla cooperazione internazionale è una decisione senza precedenti, che sta mettendo a dura prova tutto il sistema della cooperazione e degli aiuti umanitari. Terre des Hommes Italia esprime forte preoccupazione per una scelta che mette a repentaglio la vita di bambini, bambine e famiglie in contesti di estrema fragilità.
Libano, Iraq e Colombia sono i Paesi in cui i programmi della Fondazione rischiano di essere sospesi a causa del blocco dei fondi. Si tratta di Paesi che proprio in questo momento sono segnati da emergenze umanitarie, o in cui vivono popolazioni estremamente vulnerabili. Paesi in cui Terre des Hommes opera da anni per fornire protezione, istruzione, assistenza sanitaria e supporto alimentare a migliaia di minori e famiglie.
In Libano 3.700 bambini e bambine rifugiate palestinesi perderanno il supporto scolastico e 1.880 minori siriani e libanesi recentemente sfollati nella regione della Bekaa a causa dell’estensione del conflitto israelo-palestinese nel mese di ottobre, saranno privati dei servizi di protezione e supporto psicosociale.
In Colombia attualmente la regione del Catatumbo è devastata dalla violenza, eppure 4.890 persone, di cui 2.197 bambini, rischiano di non ricevere più i pasti offerti da Terre des Hommes e verranno interrotti i progetti di integrazione socioeconomica per i migranti venezuelani.
In Iraq 5.000 bambini sfollati interni, o recentemente rientrati nelle loro aree di origine, non avranno più accesso a protezione legale e supporto psicosociale.
“Oggi, 15.770 persone rischiano di non ricevere più il nostro aiuto. E monitoriamo di giorno in giorno la situazione in tutti i Paesi in cui siamo presenti. Non si tratta solo di un problema per la nostra organizzazione, ma per l’intero settore degli aiuti umanitari a livello internazionale. Noi non possiamo stare fermi a guardare, è in gioco la vita di migliaia di persone vulnerabili.” Dichiara Paolo Ferrara, direttore generale di Terre des Hommes “Ci appelliamo alla generosità dei nostri sostenitori e alle nostre aziende partner affinché in questo momento di difficoltà possano aiutarci a garantire la continuità dei nostri interventi, e allo stesso tempo ci stiamo coordinando con le altre organizzazioni umanitarie, per fare rete e chiedere a gran voce che anche le istituzioni agiscano per trovare una soluzione che impedisca l’interrompersi degli aiuti.”
Ufficio Stampa
Terre des Hommes Italia-ETS
