Gli autunni particolarmente caldi che abbiamo avuto negli ultimi anni "costano cari" all'ambiente, secondo uno studio pubblicato da Nature. I ricercatori dell'istituto del Clima del Cnrs di Parigi hanno dimostrato che le temperature miti nella stagione autunnale aumentano il rilascio di CO2 nell'atmosfera, annullando gli effetti positivi delle primavere precoci.

Circa il 50% delle emissioni umane di anidride carbonica viene assorbito dalle piante e dagli oceani: nel primo caso la sottrazione della CO2 avviene in primavera, quando la fotosintesi è maggiore, ed è aiutata dalle temperature più alte. Il processo invece si inverte in autunno, quando prevale la respirazione delle piante e quindi il rilascio di anidride carbonica e, anche in questo caso, il processo è aumentato dalle alte temperature.

Elaborando i dati degli ultimi vent'anni per l'emisfero nord i ricercatori hanno trovato che i vantaggi delle primavere più calde (in media di 1,1 gradi) sono già quasi del tutto annullati dall'aumento di 0,8 gradi delle temperature autunnali, e anzi in alcune zone il secondo effetto è già prevalente. «Se in futuro la temperatura autunnale aumenterà più di quella primaverile - spiegano gli autori - l'emisfero nord catturerà sempre meno CO2, che invece rimarrà nell'atmosfera».

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