Bossaso-Roma, 2 gennaio 2008. Mercedes García e Pilar Bauza erano state rapite da un gruppo di uomini armati la mattina dello scorso 26 dicembre mentre, a bordo di un veicolo MSF, si stavano recando al centro nutrizionale di Bosasso dove Medici Senza Frontiere assiste 7.000 bambini malnutriti. Questi bambini sono solo una parte degli oltre 25.000 sfollati che si sono rifugiati in 19 campi allestiti nella regione. Sin dai primi istanti successivi al rapimento, MSF aveva chiesto il rilascio immediato e incondizionato delle due operatrici. "Sono state liberate e stanno bene. Vogliamo inoltre ringraziare tutte le persone che si sono impegnate affinché questa vicenda si risolvesse nel miglior modo possibile", afferma Paula Farias, presidente della sezione spagnola di MSF per la quale lavoravano le due operatrici.
"Vogliamo esprimere la nostra indignazione per il rapimento avvenuto che ha colpito non solo le nostre due operatrici ma più in generale tutta l'azione umanitaria condotta in maniera indipendente,"aggiunge Dr. Farias. "Questo tipo di azioni sono inaccettabili e mettono in pericolo l'assistenza umanitaria fornita alle popolazioni bisognose, assistenza che le nostre due operatrici stavano garantendo a quei 7.000 bambini malnutriti assistiti nel nostro centro nutrizionale."
"La popolazione civile paga le conseguenze del conflitto incorso in Somalia e la sopravvivenza della maggior parte dei Somali dipende dagli aiuti esterni forniti da poche organizzazioni umanitarie," prosegue Farias. "La Somalia rappresenta una crisi dimenticata e questo tipo di incidenti non fanno che aumentare la sofferenza della popolazione".
MSF, la più grande organizzazione umanitaria indipendente di soccorso medico, lavora in Somalia dal 1991 e attualmente fornisce assistenza medica in 11 regioni del paese con 60 operatori internazionali e 800 operatori locali. Nel 2007, i team di MSF hanno effettuato più di 300.000 consultazioni mediche e ricoverato 10.000 pazienti.