Bossaso-Somalia, Barcellona, 26 dicembre.
Dopo la conferma che due operatrici umanitarie di MSF sono state rapite in mattinata a Bossaso, l'organizzazione umanitaria internazionale di soccorso medico Medici Senza Frontiere (MSF) ha chiesto urgentemente il rilascio immediato e la garanzia dell'incolumità delle nostre due colleghe. Mercedes García, medico spagnolo, e Pilar Bauza, infermiera argentina, sono state rapite mentre si recavano al centro nutrizionale allestito per trattare i bambini malnutriti negli adiacenti campi di sfollati interni e rifugiati a Bossaso, nel Puntland, una regione della Somalia.
Il progetto nutrizionale prevede la cura di 7.000 bambini malnutriti al di sotto dei 5 anni. Questi bambini fanno parte dei circa 25.000 sfollati interni che vivono nei 19 campi della zona.
Al momento, non sono state confermate ulteriori notizie. Parte del team di Bossaso è stata evacuato. Tre operatori internazionali rimangono ancora in loco. MSF è in contatto con le autorità locali e nazionali. Dall'inizio delle attività a Bossaso, il nostro team non ha mai ricevuto attacchi diretti o minacce. Comunque, la situazione della zona è instabile a causa di diversi atti di violenza perpetrati da gruppi armati.
"La nostra priorità adesso è di far rilasciare illese le nostre colleghe. Denunciamo che gli attacchi contro gli operatori umanitari rendono ancora più difficile l'accesso alla popolazione vulnerabile". Ha dichiarato il medico Paula Farias, Presidente della sezione spagnola di MSF.
MSF lavora continuativamente in Somalia da oltre 16 anni e fornisce cure mediche in 11 regioni del Paese. Ci sono circa 60 operatori internazionali e oltre 800 locali che lavorano attualmente in Somalia, fornendo oltre 300.000 consultazioni e ricoverando circa 10.000 pazienti all'anno. Il progetto di MSF a Bossaso è iniziato a maggio 2007 ed è seguito da 8 operatori internazionali e 100 operatori locali.
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