In un Terzo settore sempre più alla ricerca di volontari e volontarie e sempre più in difficoltà nel trovarli e coinvolgerli, è tempo di mettersi dall'altra parte per provare a comprendere le cause dei cambiamenti che stiamo vivendo. Laura Lugli, nell'articolo di oggi, dedicato alla raccolta che stiamo curando in collaborazione con il Master Promotori del Dono dell'Università dell'Insubria, ci dà cinque importanti consigli per coinvolgere i volontari.
Frequentando le organizzazioni non profit sempre di più sento parlare di mancanza di volontari attivi e soprattutto giovani. Vi sarà capitato di sentire, o pronunciare, “abbiamo bisogno di giovani volontari, che si impegnino con costanza e regolarità per la causa”? Io lo sento almeno una volta alla settimana.
Ma cosa fanno gli attuali volontari delle organizzazioni non profit per cercarli?
Quanto tempo e azioni dedicano per intercettare nuovi potenziali interlocutori?
Sono aggiornati su quali siano i nuovi trend della partecipazione in Italia?
Che proposte di attività fanno ai volontari per attivarsi?
Con i seguenti consigli cercherò di rispondere a queste domande.
1. Ricordare che i volontari sono donatori di tempo: le persone, giovani o adulte, nuove o meno nuove alla causa, sono dei donatori! Cosa significa? Le persone si attivano per cercare soddisfazione in ciò che fanno. Hanno una motivazione “gratuita”, non si aspettano un diretto ritorno materiale, ma si aspettano di stare meglio perché contribuiscono a far star meglio gli altri. Facendo qualcosa di buono per qualcun altro si sentono meglio.
2. Conoscere i nuovi potenziali volontari: se cercassimo nuovi volontari, secondo i dati ISTAT 2022, sarebbe più facile trovarli tendenzialmente fra gli uomini, tra 20 e 24 anni oppure 55 e 59 anni, diplomati o con un titolo di laurea e che risiedono in Trentino Alto-Adige, in Veneto oppure in Friuli Venezia Giulia. Sono persone occupate, che lavorano, non riusciranno con facilità a partecipare a dei servizi alla mattina, per esempio. E non sempre possono fare volontariato in presenza fisica. Pensiamo a quali siano le proposte di attività che facciamo, agli orari in cui le facciamo, a quanto tempo richiedono…non si può non tenerne conto se vogliamo aprirci al nuovo.
3. Approfondire e immaginare la loro motivazione: Il volontariato è sempre più fruizione di un’esperienza ANCHE individuale. Questo esiste da sempre, anche nei fondatori della prima ora, difficilmente le persone scelgono di compiere azioni che non gli piacciono, soprattutto in ambiti “non coercitivi” come il volontariato. Già in fase di pianificazione della ricerca nuovi volontari dovremmo pensare alle persone che stiamo cercando e quali siano le motivazioni per le quali potrebbero attivarsi Questo approccio ci permetterà di “plasmare” le attività anche rispetto a coloro che stiamo cercando e non solo rispetto a chi aiutiamo.
4. Pianificare proposte di attività concrete che incontrino le esigenze dei nuovi potenziali volontari: Rivedere le proposte di attività che non necessariamente devono essere sui servizi o sui progetti. La partecipazione alla vita pubblica oggi ha la forma dell’impegno e dell’attivazione più spot e meno continuativa. Questo fa il palio con le attività di advocacy, o la raccolta fondi, la comunicazione, la promozione, il coinvolgimento di altre persone, più che sulle attività quotidiane di progetto, per cui è necessaria costanza e specifiche competenze, caratteristiche tipiche del lavoro retribuito!
5. Dedicare tempo, energie e budget alla ricerca, accoglienza e fidelizzazione dei nuovi volontari: bisogna pianificare nuove attività per ottenere nuovi risultati e vi suggerisco di partire proprio da questo. Le persone che ci sono dovrebbero sentire che cercare nuovi volontari sia una priorità rispetto alla quale investire tempo, energie e budget. È necessario ripensare le attività, formulare proposte concrete che accolgano un nuovo modo di attivarsi ed è necessario investire nella comunicazione.
Lo so che è “difficile” ma la grande sfida a cui sono chiamate oggi le organizzazioni non profit è rilanciare l’impegno e favorire il dono di tempo in tutte le sue forme, cercare nuove persone che si interessino ad altre persone è, di conseguenza, un aspetto centrale per rilanciare la partecipazione, poi si procederà con lo sviluppo delle attività e dei servizi.