Negli ultimi mesi, la decisione di porre fine al Superbonus 110% è stata accompagnata da dichiarazioni senza appello negative nei confronti della misura arrivando addirittura a definirlo “radioattivo”. Le ragioni addotte: misura sproporzionata, insostenibile, generatrice di frodi.
Al contrario diverse autorevoli fonti indipendenti tra cui Nomisma, Censis, Cresme, da ultimo Financial Times, hanno emesso report che evidenziano come i benefici per il sistema Paese siano stati superiori rispetto all’investimento in termini di riduzione della dipendenza dalle fonti fossili, emersione del lavoro irregolare, creazione di posti di lavoro, rilancio dell’economia messa a dura prova dalla pandemia. L’analisi dei dati relativi alle “frodi” mostra come esse siano principalmente riconducibili a bonus minori, in particolare bonus facciate, che non avevano implementato i sistemi di controllo previsti invece per il Superbonus.
Il tema è molto complesso e certamente la misura necessitava dei correttivi, tuttavia arrivare ad una valutazione univoca richiederebbe uno studio approfondito e non influenzato da ragioni di parte e quindi per lungo tempo troveremo valutazioni in una direzione e in quella opposta.
Limitiamoci però a dare evidenza di alcuni dati incontrovertibili.
1) L’entità e la velocità con cui sono stati implementati gli interventi è stata superiore a qualunque altra misura precedentemente adottata: sono stati ristrutturati più di 480mila edifici sui circa 5 milioni più energivori sui quali sarebbe prioritario intervenire in base alla Epbd (cosiddetta direttiva europea case green).
2) L’entità dell’efficientamento ottenuto è superiore a qualunque altra misura fino ad ora adottata: alla fine del 2022 Enea stimava un risparmio energetico di circa 9mila GWh all’anno solo con il Superbonus. Per dare un riferimento, i risultati sono dello stesso ordine di grandezza del risparmio ottenuto dalle misure Ecobonus (che premia tra le altre cose la sostituzione di infissi e caldaie) per l’intero periodo tra il 2014 e il 2022.
3) La misura del 110% combinata con l’opzione di sconto in fattura è la sola misura che ha consentito a soggetti privi di capacità di spesa e capienza fiscale di accedere alle riqualificazioni.
Se quindi consideriamo il peso della trasformazione del patrimonio edilizio (incide per il 40% sulle emissioni totali di CO2) per raggiungere gli obiettivi sfidanti di risparmio energetico e di riduzione delle emissioni al 2030 e in particolare gli obblighi introdotti con l’approvazione lo scorso 12 marzo della Epdb, possiamo concludere che il Superbonus ha dato un contributo prezioso in questo percorso e senza una misura analoga i passi fatti in questa direzione vanno incontro ad una drastica frenata.
In attesa che il nuovo scenario si chiarisca, l’opportunità di accedere alle agevolazioni 110% con cessione del credito o sconto in fattura resta disponibile per le sole Onlus (operanti in ambito socio/sanitario), fino a dicembre 2025.
Valutare attentamente l’opportunità di accedere alla misura rappresenta un atto di responsabilità per il CDA di tali enti.
Oltre all’importante contributo nella riduzione delle emissioni di CO2, l’adozione della misura consente di ridurre mediamente dal 30 al 50% i consumi energetici (riducendone contestualmente le fluttuazioni che come nel caso dello scoppio della guerra in Ucraina hanno messo a dura prova i conti economici), migliorare le condizioni di comfort e sicurezza degli utenti, valorizzare il patrimonio anticipando interventi straordinari che avrebbero gravato nei successivi esercizi.
È quindi un’opportunità che va attentamente valutata e, dove sussistono le condizioni, intrapresa per il beneficio degli utenti dei servizi, per le organizzazioni che erogano tali servizi (che potranno quindi dedicare le proprie risorse alla loro missione socio sanitaria) e più in generale per la società a cui questi servizi sono diretti e in cui le Onlus operano.
Di tutto questo e molto altro ne parleremo nel webinar "Superbonus per il Terzo Settore: opportunità e modalità di accesso" che si terrà il 16 aprile dalle ore 09:30 alle ore 12:30, mentre il 22 aprile 2024 dalle ore 10:00 alle ore 12:00, dedicheremo uno spazio a domande e risposte sull'argomento.
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