Oggi vi parliamo del progetto "Kune, la ricchezza dell'incontro" un progetto promosso dai nostri amici di Popoli Insieme, che mira a fornire spazi e opportunità educative in contesto giovanile, extrascolastico e scolastico, attraverso strumenti e metodologie di educazione formale, informale e non formale. Tra gli obiettivi principali del progetto vi è quello di creare reti di solidarietà interculturali e intergenerazionali per contrastare l’isolamento dei giovani.
Il progetto è promosso da Popoli Insieme in partenariato con S.i.d.e.s. Aps, Associazione Una Strada Aps, Smile Africa odv, Boramosa Aps, Centro Astalli Vicenza Odv e finanziato dalla Regione Veneto con risorse statali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Tra gli obiettivi principali del progetto vi è quello di creare reti di solidarietà interculturali e intergenerazionali per contrastare l’isolamento dei giovani.
“Kune”, in esperanto, vuol dire “Insieme”. L’esperanto è la lingua che raffigura il tentativo di concretizzare un mondo in cui tutti possano comunicare con tutti, raccontarsi a tutti, dialogare pacificamente. Obiettivo che oggi sembra ogni giorno allontanarsi di più, specie in riferimento ad alcuni contesti e fasce d’età. La crisi degli adolescenti e dei giovani adulti è, oggi, una realtà di cui la società tutta deve farsi carico, come ben illustrato nel libro “Perfetti o felici. Diventare adulti in un’epoca di smarrimento” della dr.ssa S. Andreoli (ediz.BUR, 2023). La pandemia ha fatto emergere problematiche le cui vittime sono perlopiù giovani under 30: il livello di soddisfazione per la propria vita, indica ISTAT, è passato dal 56.9% del 2019 al 52.3% del 2021. A calare è soprattutto la soddisfazione per relazioni amicali e tempo libero. La triangolazione fra crisi climatica, crisi pandemica e guerra porta all’impossibilità di immaginare un futuro sereno. Nel concreto, nel post-pandemia ISTAT rileva un decremento della partecipazione sociale che lascia giovani e giovanissimi in preda a quella che è stata definita “eco-ansia”, a stress, demotivazione, mancanza di visione sul futuro, incapacità di intercettare i bisogni dei più vulnerabili
Nell’ambito di quello che a livello europeo è “L’anno europeo delle competenze”, è importante ostacolare l’isolamento giovanile tramite la strutturazione di una proposta formativa di ampio respiro per i giovani, che abbia come obiettivo finale quella di renderli cittadini attivi, partecipi della vita della comunità nonché attori chiave di percorsi di inclusione sociale, nello specifico nei confronti dei loro pari con un trascorso migratorio alle spalle. Il confronto e l’incontro fra pari italiani e non italiani risulterebbe utile per incrementare la partecipazione sociale, ricreativa, culturale, in un’ottica di facilitazione di percorsi di inclusione sociale per i cittadini stranieri e di contrasto all’isolamento, anche in ottica preventiva, partendo quindi dai più giovani.
La rete di partner che realizza il progetto KUNE ha la peculiarità di lavorare a stretto contatto non soltanto con giovani ma anche con persone con un trascorso migratorio o esposte a particolare rischio di vulnerabilità sociale.
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