Le risorse sono scarse, la concorrenza esiste ed aumenterà, i fundraiser nascono come funghi e si litigano ogni minima iniziativa, i costi salgono, il personale è sempre più difficile da trovare e pretende (giustamente) formazione, opportunità di carriera e stipendi migliori (come dargli torto!).

Allora, insieme, guardiamo l’organizzazione interna: chi produce servizi e/o beni e a quali costi? Chi vende e con quali margini? Quanto mi costa ogni edificio in cui svolgo il servizio e come posso migliorare l’efficacia, diventando più efficiente dal punto di vista economico e finanziario?

Se do a ogni operatore un suo budget, piccolo o grande che sia, e insieme lo discutiamo e lo rivediamo, potrò avere fiducia che verrà rispettato? E quindi che i conti generali del mio ETS andranno quanto meno in pareggio? Come posso fare?

Un buon controllo di gestione… è un’idea che si può realizzare!

Magari, visto che operiamo nel Terzo Settore - e quindi abbiamo a che fare più con persone che con macchine e catene di montaggio - possiamo iniziare con la denominazione: non più “controllo”, parola che sa tanto dei vecchi e superati “tempi e metodi” di fordiana memoria, ma “condivisione”.
Condividere gli obiettivi, condividere i budget, condividere le modalità di rilevazione dei dati, condividere le logiche di elaborazione, condividere infine, in un rapporto di reciproco arricchimento (e non soltanto nel classico sistema gerarchico top-down), quelle che sono le difficoltà e gli ostacoli che ogni operatore e coordinatore di settore trova nella propria attività quotidiana.

Belle parole. Realizzabili? Sì.

A patto che ci poniamo nell’ottica di mettere in secondo piano la raccolta dei dati numerici, la loro precisa attribuzione ai vari centri di costo (o di ricavi, o di processo, o di progetto, dipende da cosa si fa…), l'elaborazione analitica degli stessi e privilegiamo invece la sensibilità e la disponibilità a ragionare sul proprio modo di operare, sul proprio sistema organizzativo, con l'elasticità di chi è disposto a cambiare per migliorare.

Quindi: numeri sì, certamente, non ci sono altri sistemi per rappresentare sinteticamente i risultati di un anno (o di un trimestre o di un mese) di gestione dal punto di vista dell’efficienza, della economicità. Ma soprattutto attenzione alle persone, che trasformano il proprio tempo, il proprio impegno in risultati tangibili, coinvolgendole nel processo che dalla semplice acquisizione del dato numerico (che potrebbe essere: ore di presenza oppure quantità di bomboniere create, ma anche molto altro) passa per l’integrazione con i valori numerici che la contabilità ricava da tante altre fonti e finisce infine per dare il senso della economicità della gestione. Questo ci fornisce anche un bilancio preventivo che diventa strumento di orientamento dell’azione sociale!

 

Di tutto questo e molto altro si parlerà nel corso online "Il controllo di gestione negli ETS: modalità operative e riflessi organizzativi" in partenza il 14 febbraio.

Segnaliamo anche il webinar "Obblighi e adempimenti di presidenti e amministratori di piccole associazioni, OdV, Aps e Onlus" in partenza il 21 febbraio.

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