Stendere un piano di raccolta fondi annuale o pluriennale è un’attività complessa perché necessita di competenze di analisi, sia dei fattori esterni che di quelli interni all’organizzazione. Mentre quelli esterni sono, però, più evidenti, quelli interni sono più complessi e dipendono spesso, oltre che da fattori economici, da una cultura interna del fundraising, spesso limitata, sia a livello di governance che da una diffusa resistenza al cambiamento.
Raccogliere fondi è un’attività complessa che necessita di competenze di programmazione e pianificazione in grado di ottimizzare e integrare i diversi canali di raccolta ma anche di gestire al meglio le risorse umane ed economiche nel tempo.
Da dove si parte allora? Da una duplice dimensione qualitativa e quantitativa
Quella qualitativa si basa sulla consapevolezza che il fundraising ha senso solo in quanto funzionale all’attività di mission e ai progetti promossi. Si raccoglie per sostenere le attività di cui l’organizzazione necessita, la raccolta non può essere fine a se stessa. È un punto di vista importante per valutare meglio l’impatto che la raccolta fondi dovrà avere sulla sostenibilità dell’organizzazione nel medio-lungo periodo. Quello che pianifico oggi avrà necessariamente una ricaduta anche negli anni a venire. Ecco che l’ottica annuale della programmazione spesso diventa limitata, ed è importante porsi un orizzonte temporale più ampio, così da identificare degli obiettivi strategici da rivalutare su base annuale in base allo scenario esterno e agli imput interni dell’organizzazione. La stesura del Piano di Raccolta fondi coinvolge tutto il team di raccolta fondi, da chi gestisce le attività mass market a chi le relazioni one to one, e le attività previste a piano devono essere coordinate con le iniziative di comunicazione istituzionale.
La dimensione quantitativa del piano annuale di raccolta fondi si riflette nell’obiettivo di budget annuale assegnato, obiettivo che le attività previste devono garantire.
Il corso "“NO PIANO NO PARTY”: come pianificare e costruire un piano fundraising efficace", che si terrà a Milano, venerdì 26 gennaio, darà indicazioni e strumenti utili per tradurre in pratica questa duplice vista qualitativa e quantitativa e prenderà in esame alcune case history dei partecipanti.
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