Per il suo lavoro incessante, con "maratone" anche notturne, per la sua capacità di coordinare centinaia di scienziati, arrivando anche a compromessi, se necessari, ma senza edulcorare i messaggi chiave da inviare ai governi, la rivista inglese Nature, ha "eletto" personaggio dell'anno Rajendra Pachauri, l'ingegnere indiano
La consegna del Nobel a Gore e Pachauri
Gore e Pachauri
ed economista alla guida del Comitato intergovernativo sul mutamento climatico (Ipcc).
La rivista, che a Pachauri ha dedicato anche la copertina, ha spiegato nelle motivazioni della scelta, che il 2007 è stato un anno che ha segnato l'Ipcc: per la stesura del quarto rapporto di valutazione sul riscaldamento globale e per il premio Nobel per la pace ricevuto ex-equo con Al Gore. Il rapporto, ha sottolineato Nature, è stato imponente, e ha fornito «la più esaustiva descrizione mai fatta del riscaldamento globale, dei suoi effetti, e delle scelte politiche che possono essere fatte per cambiare la situazione».
Le 4.000 pagine del rapporto sono il frutto del lavoro di centinaia di scienziati, ha proseguito la rivista, ma un particolare merito e "un riconoscimento senza riserve" va al "capitano" Pachauri, e alla sua capacità di aver lavorato incessantemente. Come quando nel vertice Onu che si è tenuto a Valencia per approvare il rapporto, Pachauri ha lavorando fino a 24 ore di seguito per arrivare ad un consenso unanime da parte dei delegati Onu.
Nel ritratto che su Nature la giornalista Gabrielle Walker ha fatto di Pachauri si ricorda la sua controversa elezione alla presidenza dell'Ipcc nel 2002, ottenuta anche con il voto degli Stati Uniti e per questo considerata, pure da Al Gore, "un atto di boicottaggio degli Usa" contro il presidente uscente Robert Watson, che sull'ambiente, aveva preso posizioni contrarie a quelle americane.
Invece, grazie al lavoro svolto in questi cinque anni dall'Ipcc e dai risultati della convention dell'Onu che si è conclusa a Bali, ha sottolineato Nature, probabilmente si arriverà a un nuovo accordo internazionale sull'ambiente dopo la scadenza del protocollo di Kyoto fissata per il 2012.