Si può dire che il bilancio sociale (BS) è ormai uno strumento consolidato nella realtà di molti Enti del Terzo Settore, che vi sia stato introdotto per obbligo o per opportunità, o per entrambi. A partire quindi dalle nostre esperienze maturate in qualità di consulenti e di formatori presso molti enti, proviamo a fare un paio di raccomandazioni che crediamo siano utili per affrontare la prossima edizione del BS. 

Prima raccomandazione: evitare l’esagerazione e il superfluo

Il BS non è un’enciclopedia, non è un libro sulla storia e sull’identità del nostro ente, non è un manuale di management e neanche un business plan che deve dimostrare la fattibilità della nostra idea di imprenditorialità sociale.

Ci sono molti documenti di BS che, magari spinti anche da linee guida di alcuni enti di secondo livello (consorzi, federazioni, reti, ecc.) svelano l’ansia di comunicare la propria bravura sforzandosi di dettagliare, argomentare e documentare ogni scelta organizzativa.  Quasi che l’obiettivo fosse dimostrare che si è bravi (il BS come prova di idoneità). In questo caso il BS si presenta come un compendio statistico e l’eccessiva esposizione di dati e informazioni finisce per disorientare il lettore.  Inoltre, anche in fase di elaborazione del documento, si intravede il rischio di snaturare la logica di fondo del BS adottando un approccio “adempimentale”. Ribadiamo che il BS è uno strumento atto a comunicare a determinati stakeholder due dimensioni fondamentali e fortemente interconnesse: l’efficacia dell’operato nel generare valore sociale e l’efficienza dell’organizzazione nell’impiego delle risorse a disposizione. Informazioni e dati esposti servono solo da evidenze nell’argomentare (rispettando i principi di trasparenza e conformità normativa)  i risultati raggiunti, anche in una logica diacronica.  

Seconda raccomandazione: fare sistema, creando connessioni tra vari documenti

Gli ETS elaborano diversi documenti (Carta dei Servizi, Codice Etico, sistemi qualità, sistemi di accreditamento, ecc.) che spesso rimangono scollegati perché rispondono ad esigenze differenti (anche in questo caso a volte di compliance). Per risparmiare energia e tempo, ma anche allo stesso tempo aumentare l’efficacia comunicativa, sarebbe opportuno pensare ad una narrazione organica dove ogni documento ha la sua collocazione, la sua finalità e viene interconnesso con gli altri (anche dal punto di vista tecnologico sono possibili varie soluzioni che consentono questo tipo di intertestualità). 
Chi decide di seguire il corso proposto da Confinionline “Tra conformità e innovazione sociale. Le sfide del bilancio sociale” avrà l’occasione, oltre a ripercorrere le Linee guida ministeriali in merito al BS, di affrontare il tema dell’equilibrio tra esigenze diverse che sono insite nella stesura del BS: conformità, trasparenza, rendicontazione, efficienza organizzativa, comunicazione dei risultati e impatto.

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