Il summiti di Bali chiude i battenti con un accordo di compromesso, che per non emarginare del tutto gli Stati Uniti non indica nel documento finale l'obiettivo di riduzione dei gas serra dal 20% al 40% entro il 2020. I delegati dei 190 paesi, dopo due settimane di lavoro, hanno salutato con gli applausi i negoziati sul futuro sistema di lotta contro il riscaldamento climatico, che dovranno avvenire nel 2009.
Dopo una stancante maratona notturna, la conferenza sul clima ha formalmente adottato la "la road map" di Bali. L'accordo prevede che il processo dei negoziati sul seguito da dare al protocollo di Kyoto dovrà iniziare «prima possibile e non più tardi dell'aprile 2008», dal momento che la prima fase del protocollo di Kyoto si esaurirà nel 2012.
Il ministro dell'ambiente indonesiano Rachmat Witoelar, ha sancito ufficialmente l'accordo provocando un applauso liberatorio da parte dei delegati presenti, dopo che il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon aveva lanciato un appello accorato a superare le differenze. Gli Stati Uniti hanno acconsentito alla road map all'ultimo minuto dopo essersi opposti al testo, esigendo che anche i paesi in via di sviluppo assumessero maggiori impegni per la riduzione delle emissioni.
Il testo dell'accordo, proprio tenendo in conto le obiezioni degli Stati Uniti, non fa riferimento a cifre per quanto riguarda le emissioni inquinanti e la necessità di ridurle. Intervenuto all'ultima sessione plenaria per far pesare la sua influenza, Ban Ki-moon aveva detto solennemente: «Francamente, sono deluso per la mancanza di qualsiasi progresso. È arrivato il momento di decidere», aveva ammonito facendo riferimento alle grandi aspettative in tutto il mondo per l'esito del summit.
Al termine di due settimane di colloqui è arrivata l'approvazione di una "road map" per adottare un nuovo trattato, che succederà a quello di Kyoto, in un incontro che avverrà nel 2009 a Copenhagen. Kyoto vincolava tutti i paesi industriali, con l'eccezione degli Stati Uniti, al taglio delle emissioni di gas serra tra il 2008 e il 2012, mentre i paesi in via di sviluppo non erano coinvolti. Il patto che uscirà dai nuovi negoziati dovrebbe essere invece vincolante per tutti i paesi a partire dal 2013.