Il 2022 è stato finalmente il primo anno in cui il settore artistico-culturale è ritornato ad avere dei dati rilevanti. Come sottolineato da Assoturismo, sono circa 400 milioni gli stranieri che sono tornati a visitare l’Italia dopo gli anni di chiusure forzate dovute alla pandemia. Questo numero è destinato a crescere visto che è ancora inferiore alla media di turisti che visitavano il Bel Paese nella fase pre-pandemica (-11,8% rispetto al 2019).
L’Italia è attualmente il paese con più siti UNESCO all’interno del proprio territorio nazionale, oltre ad essere il quinto paese più visitato al mondo. Il turismo è una risorsa preziosa da sfruttare anche in ottica di fundraising.
Secondo il rapporto “Io sono Cultura” realizzato da Unioncamere e Fondazione Symbola, nel 2021 la regione della Lombardia, solo con i musei civici milanesi, ha registrato numeri da record: 1.322.460 visitatori che diventano 2.215.207 se si aggiungono gli 892.747 delle esposizioni temporanee organizzate nei diversi siti del capoluogo lombardo come Palazzo Reale e la Triennale. Traducendo questi numeri in introiti economici, la città di Milano è riuscita a raccogliere 15 miliardi di euro creando 192mila nuovi posti di lavoro.
E ricordiamo la candidatura delle città di Bergamo e Brescia come capitali della cultura per l’anno 2023, che apre a scenari importanti per lo sviluppo culturale ed economico locale.
Questi numeri, tuttavia, non sono sufficienti per garantire la completa valorizzazione e cura del nostro patrimonio. I contributi pubblici sono ormai resi al minimo: come si evince dalle stime Istat del 2022, l’Italia è uno dei paesi europei che spende meno per i servizi culturali in rapporto al proprio PIL (1,4% contro una media europea del 2,1%).
L’Italia ha un patrimonio artistico e culturale unico e insostituibile nel suo genere. Ambiente, cultura e arte sono elementi collettivi dal carattere fortemente identitario e, per questo motivo, necessitano di cura, protezione e valorizzazione. Il benessere sociale, culturale e persino economico, passano inevitabilmente da questi elementi.
Grazie al network del Transnational Giving Europe, le organizzazioni non profit ed enti della cultura italiani possono ricevere donazioni da sostenitori stranieri, garantendo i vantaggi fiscali previsti nel loro paese di residenza (e sempre nel rigoroso rispetto della normativa amministrativa, civilistica e tributaria di matrice domestica). Fondazione Donor Italia è partner unico per il nostro paese e ha il duplice compito di accompagnare le organizzazioni italiane nel processo di accreditamento al network e raccogliere dall’Italia per sostenere progettualità oltre i confini nazionali.
Per maggiori informazioni su TGE e Fondazione Donor Italia clicca qui oppure scrivi una mail a info@fondazionedonoritalia.org.
Mattia Balduzzo