A che punto siamo di questo interminabile cammino? Vediamo ancora discriminazioni e violenze sulle donne, in famiglia, nei luoghi di lavoro e in quelli di ritrovo, nella tolleranza sociale e nell'indifferenza generale della politica. Vediamo un divario di genere che non migliora e diritti faticosamente conquistati che talvolta arretrano, vediamo un Paese ancora vittima di convinzioni patriarcali, che rappresentano spesso la comune matrice della violenza e dei maltrattamenti da nord a sud, un Paese vittima di un retaggio culturale che vede ancora le donne le uniche responsabili della cura dell'infanzia, delle persone anziane e della famiglia: “perché sono più predisposte”.
In un momento di grande tristezza e di forti tensioni tra i Paesi, mentre in altre parti del mondo i diritti delle nostre sorelle, donne e bambine, continuano a essere calpestati, il nostro impegno è quello di ripartire sempre da un costante impegno, essere consapevoli che la non sottovalutazione delle violenze e le nostre azioni quotidiane, un linguaggio più inclusivo e tutte le piccole attenzioni che possiamo avere, daranno un contributo al miglioramento sociale.
Auser, dedica il primo pensiero di questo 8 marzo “alle donne vittime del naufragio di Crotone che non avranno futuro e la cui morte esige giustizia” e a questo messaggio ci uniamo anche noi.
“A Kr14f9 bambina senza nome di età stimata di circa 9 anni che non avrà più un futuro, alle donne che con i loro bambini si sono imbarcate su un peschereccio fatiscente scappando da una realtà di oppressione e violenza e che hanno invece trovato la morte a cento metri dalle coste della Calabria, alle donne ucraine coinvolte dagli orrori della guerra, alle donne afghane celate sotto il burka e senza più diritti, alle giovani donne iraniane che continuano strenuamente la rivolta e il cui slogan: Donne, Vita e Libertà rimbalza nelle manifestazioni di solidarietà del nostro Paese e delle principali capitali estere, alle migliaia di donne “dimenticate” nel mondo, costrette a matrimoni precoci, a mutilazioni genitali, vittime di tratta o condannate ad una vita di soprusi, senza la possibilità di studiare o di compiere le azioni quotidiane da noi considerate “normali”; alle volontarie e operatrici delle tante organizzazioni umanitarie che sono impegnate in prima linea nel dare aiuto nelle zone del mondo coinvolte dalle guerre e dai disastri naturali. Il primo pensiero di questo 8 marzo 2023 lo vogliamo indirizzare a queste sorelle, a quelle vite spezzate che chiedono giustizia, al coraggio e alla determinazione. Con la speranza che l’8 marzo accenda un faro di luce e che l’attenzione sulle loro lotte non venga mai meno, perché il loro destino è anche il nostro”.
Auser si appresta a celebrare la Giornata Internazionale della donna mettendo in campo nei territori un cartello vasto e ricco di iniziative: Incontri con le scuole, presentazioni di libri, mostre, concerti, incontri e dibattiti, proiezioni di film, ma anche tanti momenti di socialità e condivisione. Un 8 marzo che per l’associazione non si esaurirà nella giornata del calendario, l’impegno delle donne e degli uomini di Auser è un contributo concreto per migliorare la vita dell’intera società, per essere vicine sempre e comunque alle tante donne che nel nostro paese sono vittime di violenze e prevaricazioni, sono discriminate, che vivono una quotidianità spesso difficile e faticosa a causa di una mancanza strutturale di servizi pubblici, della conciliazione dei tempi, del precariato diffuso.
La raccolta e il racconto delle iniziative troveranno spazio sul sito dell’associazione al link dedicato dell’Osservatorio Nazionale Auser Pari Opportunità.
A che punto siamo di questo interminabile cammino? È un cammino difficoltoso, che parte da lontano e che vede il lavoro, lo sforzo, il sacrificio, talvolta la vita, di tante persone che si sono impegnate e che si impegnano perché ogni giorno vengano riconosciuti i diritti di tute le donne, ma no, non sarà interminabile, questo ce lo auguriamo.
Buon 8 marzo a tuttə!