La nostra contemporaneità è caratterizzata da un fenomeno che in America è stato battezzato con il nome di “YOLO Economy” (You only live once).
Le persone sentono sempre più forte l’esigenza di trovare un equilibrio di vita che permetta di contemperare esigenze e ambizioni professionali con quelle del proprio privato, in cui godersi interessi, affetti, passioni.
Questo bisogno di flessibilità deve essere dunque colto in modo proattivo anche dalle organizzazioni del mondo no profit, per ridefinire nuovi assetti che consentano loro di continuare a crescere e prosperare, ma in modo “sostenibile”. Il concetto di sostenibilità è già noto a chi si occupa di terzo settore, molte realtà si confrontano infatti già da tempo con il “bilancio sociale”, che impone una riflessione su valori e interessi che vanno oltre il risultato economico e che sono istanze di soggetti altri rispetto agli enti, ovvero i cosiddetti stakeholders.
Si impone dunque l’esigenza di sperimentare nuove forme di welfare aziendale che guardino ai collaboratori ed alle collaboratrici di associazioni, enti e cooperative, non soltanto come produttivi, ma anche come portatori di interessi e necessità che se trascurate rischiano di creare frustrazioni o stati di “burn out”, che incidono negativamente sulla produttività dell’organizzazione nel suo complesso.
Un buon mix di politiche in tal senso deve tenere conto di diverse questioni: le necessità collegate alla famiglia e alla cura degli affetti, ma anche agli spazi che un individuo potrebbe riservare in termini di tempo nella partecipazione attiva alla società (come l’associazionismo ed il volontariato) o ancora alla cura della propria salute psico-fisica.
Il corso “Migliorare l’organizzazione conciliando vita e lavoro” si pone proprio l’obiettivo di supportare chi si occupa della gestione delle risorse umane all’interno delle organizzazioni no profit ad individuare le migliori misure di conciliazione vita-lavoro, che tengano anche in considerazione i bisogni – sia individuali ed organizzativi - che cambiano nel tempo e nelle diverse fasi di vita delle persone.