La prima edizione del Premio "Paolo Dieci", dedicato alla valorizzazione dei partenariati tra Osc e Diaspore per una cooperazione per lo sviluppo efficace e di qualità, si apre con la vittoria del progetto "Acqua potabile per la sanità, l'educazione e contro lo spopolamento rurale", presentato dall'Associazione Ingegneri Africani.
Il Premio nasce per ricordare l'impegno di Paolo Dieci, "operatore e manager della pace e del bene, uno dei protagonisti più lucidi e infaticabili della cooperazione allo sviluppo", che ha perso la vita il 10 marzo 2019, insieme ad altri cooperanti e persone di diversa nazionalità, in un disastro aereo nei cieli dell'Etiopia. Il premio, istituito da Link2007 e Le Reseau, assieme al Cisp, in partenariato con Aoi, Cini e Forum del Terzo settore, nasce quindi per ricordare il suo impegno a favore della pace, dei diritti di ogni persona, della cooperazione tra popoli.
L’iniziativa è rivolta alle Organizzazioni della società civile italiane, delle diaspore e delle nuove generazioni che abbiano vissuto o stiano vivendo un partenariato paritario nell’attuazione di progetti di sviluppo o di educazione alla cittadinanza globale. Il suo obiettivo è quello di valorizzare e incoraggiare partenariati attivi tra le Osc e le realtà organizzate del mondo dell’immigrazione e delle nuove generazioni per approfondire, comunicare, realizzare una cooperazione per lo sviluppo di qualità che sia efficace, sostenibile e di reciproco interesse.
I promotori intendono premiare il percorso di partenariato migliore: quello che ha visto persone, culture e approcci diversi impegnarsi e lavorare insieme con gli stessi valori e obiettivi nella cooperazione internazionale per lo sviluppo e in attività di educazione ai diritti umani, alla sostenibilità ed alla giustizia sociale ed economica a livello globale, alla pace.
Quest'anno, primo anno dell'iniziativa, si è aggiudicato il Premio l'Associazione Ingegneri Africani (Aia) con il progetto “Acqua potabile per la sanità, l’educazione e contro lo spopolamento delle zone rurali”.
Il progetto vincitore, in corso di realizzazione in Camerun, nella località di Moumekeng (Manjo), è arrivato all’85% del suo completamento e sarà consegnato a luglio. Finanziato dall’Otto per mille della Tavola Valdese, in collaborazione con Arcs, consentirà di realizzare una rete idrica locale con pompaggio fotovoltaico per più di 5.000 persone, con un serbatoio di accumulo di 60mila litri di capacità. Un progetto di grande rilevanza, soprattutto perché in questi mesi in diverse città del Camerun sono stati accertati più di 3.000 casi di colera, una malattia legata alla scarsa qualità dell’acqua. Le popolazioni locali hanno dato un grande contributo di idee per arrivare alla scelta progettuale dell’Aia, una Aps creata nel 2007 da ingegneri e laureandi in ingegneria di alcune università italiane come piattaforma di interscambio e di promozione di uno sviluppo sostenibile.
La collaborazione con Arcs, maturata già in precedenti esperienze, e la sua presenza e conoscenza del territorio camerunese, ha permesso di opereare le scelte tecnologiche più appropriate per l'ambiente, adeguando le scelte di materiali e strumenti per favorire eventuali approvvigionamenti sul mercato locale in caso di guasto. Allo stesso modo, il progetto stesso non è stato un trasferimento di tecnologie, ma di conoscenze, attraverso la formazione dei tecnici locali, in modo da favorire la gestione autonoma e indipendente delle infrastrutture una volta consegnato.
L’Associazione Ingegneri Africani è un ente del Terzo settore creato a Roma nel 2007 come piattaforma di interscambio e condivisione di conoscenze e esperienze tra competenze qualificate, per sostenere la sfida dello sviluppo sostenibile attraverso progetti di co-sviluppo con tecnologie appropriate. Conta 30 ingegneri associati, una decina di progetti di cooperazione avviati in 8 Paesi d’Europa e Africa, tra cui l’Italia. Sinora ha coinvolto oltre 50 professionisti della diaspora. Oltre un milione di persone hanno beneficiato dei suoi interventi.
Fonte: Vita