Progettare è un’esperienza di vita quotidiana che ci accomuna tutti, tanto come singoli individui, quanto come membri di gruppi che operano nelle organizzazioni.
Per progettazione di un intervento generalmente si intende un’azione volta a prefigurare un processo composto da più attività tra loro concatenate che, guidate da un obiettivo, dovrebbero portare ad un risultato finale anticipatamente definito. La stesura di un progetto, quasi sempre su un dettagliato formulario, è diventata la modalità prevalente con la quale gli ETS accedono alle risorse economiche che i bandi di finanziamento, siano essi predisposti da un ente pubblico o da un’organizzazione privata, mettono a disposizione. Or bene, negli anni le tecniche di progettazione si sono notevolmente evolute e la predisposizione di un progetto richiede oggi capacità e competenze sofisticate che necessitano di un continuo aggiornamento. Parimenti anche i bandi di finanziamento si sono parecchio trasformati, talvolta ampliando la base informativa inserita nei formulari, talaltra esplicitando specifiche richieste di parametri e scelte metodologiche. Gli enti finanziatori sono diventati nel tempo sempre più esigenti, dotandosi di una strumentazione assai accurata per la selezione delle proposte progettuali da finanziare.
ConfiniOnline sta accompagnando gli ETS che desiderano stare al passo con questa continua evoluzione. Ed è per questo che ha rivolto l’attenzione anche alla crescente diffusione, nei formulari progettuali, della richiesta di dar prova di come e/o di quanto l’intervento sia in grado di generare impatto sociale, ovvero cambiamento prodotto a favore non solo dei beneficiari diretti, ma di tutta la comunità. Due soprattutto sono le richieste esplicitate nei formulari: descrivere con adeguati indicatori il miglioramento atteso; esplicitare con quale metodologia l’ente proponente intende dar conto dell’impatto sociale del progetto. Insomma, i finanziatori vogliono misurare quale sia l’effettiva utilità sociale risultante dalle risorse che erogano. Sembrano non accontentarsi più di una rendicontazione che accerti che le somme elargite siano state impiegate per la realizzazione delle attività previste (con indicatori che vengono definiti di output), ma sono interessati ad una valutazione che dimostri il cambiamento nei beneficiari dell’intervento (con indicatori di outcome) e più in generale, l’utilità generata per tutta la comunità (con indicatori di impatto). Non solo. Dato il proliferare di metriche, linee guida e standard sulla valutazione d’impatto, chiedono di esplicitare nei formulari anche la metodologia di cui l’ente si doterà per dar conto del cambiamento che si genererà con l’intervento progettuale.
Consapevolezza del metodo valutativo adottato e corretto uso degli indicatori sono i temi che il percorso formativo “Strumenti per la valutazione d’impatto nei progetti” intende affrontare in modo pratico e laboratoriale. Rivolta a quanti svolgono attività di progettazione negli ETS, la formazione si pone l’obiettivo di potenziare le loro competenze integrando la valutazione d’impatto nel più ampio processo di ideazione e stesura progettuale.
Per ConfiniOnline, il miglioramento continuo della qualità progettuale non è solamente la condizione indispensabile per consentire agli ETS di accedere ai finanziamenti disponibili, è anche condizione necessaria (benché non sempre sufficiente) per organizzare e gestire meglio (in modo strategico) la propria azione rendendo più efficace la loro capacità d’intervento. D’altra parte, è questa la via per conseguire un maggior impatto. Inoltre, rendendo accessibili a tutti gli strumenti per incrementare la qualità progettuale si intende ridurre il rischio di un effetto non voluto in questa evoluzione: quello di escludere dalla partecipazione ai bandi di finanziamento numerosissime piccole realtà associative del Terzo settore che non riescono a stare al passo con questa rapida trasformazione tecnico-metodologica. Progettare, quale esperienza di vita quotidiana, deve essere consentito a tutti.