Nel Terzo settore si investe molto nel fundraising e nella progettazione, ma c'è molta meno attenzione alla effettiva realizzazione dei progetti. Nel profit si investono enormi risorse per acquisire o formare buoni manager. Il terzo settore merita lo stesso livello di competenze!
Ce ne parla Tiziano Blasi, docente del prossimo corso in partenza, che ha l'obiettivo di aiutare gli ETS a sviluppare competenze e acquisire strumenti per gestire i progetti.

Progettare senza sosta
La vita di molti enti del terzo settore si dipana fra un bando e un altro. Un po’ come quei partiti che, in perenne campagna elettorale, non hanno tempo di riflettere e programmare, anche noi siamo in continua “progettazione”, sempre sotto la pressione di convincere e la necessità di sviluppare idee nuove.  

La centralità dei progetti nasceva con l’obiettivo di aumentare l’impatto e di costruire una relazione orientata al risultato fra donatori e associazionismo. Per molti questo approccio è stato lo stimolo per innovare e uscire dalla propria comfort zone, ma oggi è diventato un ostacolo. Un ostacolo per la sostenibilità organizzativa – a causa del famoso starvation cycle1 di cu si è tanto parlato – ma anche per la qualità e l’impatto degli interventi. 

Nel ciclo progettuale – che va dalla pianificazione alla valutazione dell’intervento – le nostre energie sono infatti concentrate in due momenti specifici: la presentazione della proposta progettuale e la sua rendicontazione. In sostanza, se la proposta è scritta bene per essere finanziata e se il report di progetto viene approvato, possiamo sentirci soddisfatti e poco importa a quello che succede in mezzo. Niente di più sbagliato.

La qualità del nostro lavoro
La sostanza di quello che facciamo è proprio nella realizzazione dei progetti, nello scambio fra lo staff e i partner, nel lavoro sul campo e nell’incontri con i destinatari e le destinatarie. La domanda non è “quanti progetti sono entrati quest’anno”, ma è “quanti interventi hanno funzionato e quanto siamo stati bravi a utilizzare le risorse dei nostri sostenitori nel migliore dei modi possibili.” 

Per tale ragione, abbiamo pensato ad un percorso che aiuti il terzo settore a sviluppare competenze e acquisire strumenti per gestire i progetti. Nel profit le aziende investono enormemente per acquisire project manager esperti o per formare lo staff nel project management. Il terzo settore merita lo stesso livello di competenze e professionalità (e di salari).

Gestire i progetti vuol dire costruire flussi di lavoro efficienti all’interno della propria organizzazione (qual è la governance efficace per la mia organizzazione? Come si relaziona il project manager con le figure amministrative e finanziarie?), ma anche capire che ruolo e capacità deve avere un project manager (coordinatore, leader, comunicatore?). Un buon progetto deve dotarsi, inoltre, di un piano di intervento realistico e sostenibile, identificando i costi nascosti ed i rischi potenziali e le relative strategie di mitigazione. Infine, il corso risponderà alla domanda che disturba le notti di tutte e tutti i project manager: come realizzare il progetto nei tempi e con il budget definito senza comprometterne la qualità. 

Un investimento per il futuro
Un’organizzazione che sa gestire e realizzare un progetto aumenta enormemente il proprio impatto, che è la sua ragion d’essere, ma anche la propria sostenibilità. Un intervento gestito male è un costo morale ed organizzativo; un progetto realizzato bene è un passo avanti nella realizzazione della propria strategia e un investimento per il futuro. 

Il corso online di 8 ore “Project Manager: strumenti e approcci per la gestione e la leadership dei progetti”, si svolgerà online dalle ore 10:00 alle ore 12:00 nelle seguenti date: 28 Aprile, 3-5-9 Maggio, 2022.
Per maggiori informazioni sul programma e per iscriversi qui il link.

Il percorso, pur tenendo conto del project cycle management nella versione dell’Unione Europea, seguirà principalmente le metodologie e gli strumenti relativi alla certificazione PMP (Project Management Professional) e ISIPM-Base\AV (Istituto italiano di Project Management), adattati alle sfide del terzo settore. 

Partner della formazione

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