Nei giorni scorsi è approdato in Gazzetta Ufficiale un decreto del 9 febbraio, con il quale la Presidenza del Consiglio - Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità, ha adottato la "Direttiva alle amministrazioni titolari di progetti, riforme e misure in materia di disabilità" La Direttiva, al fine di assicurare che la realizzazione del PNRR avvenga nel rispetto dei diritti delle persone con disabilità, individua alcuni principi chiave a cui le Amministrazioni titolari delle riforme e degli investimenti contenuti nel Piano sono invitate ad attenersi, tanto nella fase di progettazione che in quella di attuazione delle stesse.

L'obiettivo della Direttiva, emanata dalla Ministra per le Disabilità Erika Stefani, è quello di invitare le Amministrazioni dello Stato titolari di riforme e misure correlate al Pnrr, ad adottare un metodo di lavoro capace di essere attento ai diritti delle persone con disabilità e di coinvolgerle di fatto, e non “confinare” le azioni che interessano la disabilità alle sole missioni 5 e 6. Per farlo la Direttiva individua alcuni principi chiave a cui le Amministrazioni titolari delle riforme e degli investimenti contenuti nel Piano dovranno attenersi, sia in fase di progettazione che in quella di attuazione.

Nello specifico, la Direttiva fornisce “alle amministrazioni destinatarie, e a tutti i soggetti da queste delegati per l'attuazione del Piano, il quadro delle disposizioni rilevanti di cui tener conto nella progettazione e nella realizzazione degli interventi e delle misure del Piano; i principi-guida da assumere a base delle decisioni operative e di cui verificare il rispetto nel corso dell'esecuzione di progetti, riforme e misure; l'indicazione delle procedure di cui tenere conto per l'assessment del grado di inclusività che progetti e misure contribuiranno a incrementare”.

Nella progettazione e attuazione di tutte le riforme e le misure contenute nel Pnrr, la Direttiva individua quattro i principi chiave da rispettare:
a) Accessibilità;
b) Progettazione universale («Design for All»);
c) Promozione della vita indipendente e il sostegno all'autodeterminazione;
d) Principio di non discriminazione.

La Direttiva prevede, inoltre, che il metodo di lavoro dovrà basarsi sul principio della consultazione pubblica. 

Il Governo italiano ha attribuito all'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità un ruolo essenziale, demandandogli la funzione di organo di monitoraggio nei progetti riguardanti la disabilità. Perciò, la Direttiva prevede anche che le Amministrazioni responsabili delle riforme e delle misure connesse e/o finanziate dal PNRR elaborino due distinti report, entrambi da inviare all'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità:

1. un report previsionale che, all’inizio delle attività, descriva la riforma/l’investimento di cui l’Amministrazione è responsabile, prefigurandone l’impatto sulle persone con disabilità e fornendo elementi utili a comprendere le azioni e le modalità previste per assicurare il rispetto dei principi individuati;
2. un report conclusivo che, al termine delle attività, fornisca una descrizione dei risultati effettivamente conseguiti in materia di inclusione delle persone con disabilità, rendendo altresì conto delle corrispondenze/difformità registrate a seguito dell’attuazione della riforma/investimento rispetto alle previsioni contenute nel report previsionale.

Come ha commentato la Ministra “Il Pnrr è lo strumento principe con cui stiamo investendo sul nostro futuro. Questa opportunità deve essere per tutti, nessuno escluso. Il Piano deve necessariamente considerare le persone con disabilità, che sono tra coloro che maggiormente hanno pagato gli effetti della pandemia. Da qui, la necessità che tutte le Amministrazioni si attivino per pensare ed agire in modo inclusivo, rispettando principi fondamentali quali l'accessibilità, la progettazione universale, la vita indipendente e la non discriminazione. Senza dimenticare, poi, l'importanza di coinvolgere le associazioni, perché la partecipazione è un altro aspetto fondamentale per dare impulso a politiche effettivamente inclusive”.

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