L’organizzazione (intesa come prassi) non serve solo a garantire un risultato ma anche a creare le condizioni per lo sviluppo, valorizzando il potenziale delle risorse disponibili”. Ripartiamo da questa sollecitazione di Theofanis Vervelacis per collegarci al tema della digitalizzazione.

Parlando di processi organizzativi e digitalizzazione, è utile cominciare a posizionare il Terzo settore all’interno di una mappa più ampia, che ci metta in condizione di confrontarlo con altri settori. Questo ci dà l’idea di dove siamo oggi e ci permette di tarare i nostri obiettivi con uno sguardo più ampio di quello che l’operatività quotidiana ci consente. 

Il Terzo settore non è più nella preistoria, ma nemmeno ancora nel futuro, e questo deve essere uno stimolo: molti scenari si possono ancora immaginare. Abbiamo imparato a dialogare con la digitalizzazione? 

La classe dirigente del settore oggi è completamente composta da “immigrati digitali”(1), siamo la prima generazione che si trova ad affrontare questo passaggio epocale, senza avere delle competenze acquisite ma dovendole creare sempre da zero. Le indicazioni sono poche e recenti, è importante saperle leggere e sfruttare a proprio vantaggio, diversamente l’innovazione può trasformarsi in un boomerang.

“L’enorme carico di tradizioni, abitudini e costumi che occupa la maggior parte del nostro cervello zavorra impietosamente le idee più brillanti e innovative.” J. Saramago

Siamo spesso fagocitati dal nostro operare quotidiano e questo, in generale, non aiuta i processi di cambiamento e nello specifico quelli di digitalizzazione, che, come tutti i cambiamenti organizzativi, avrebbero bisogno di qualcuno che alzasse la testa, si guardasse intorno, capisse quali sono i bisogni, disegnasse le strategie e poi portasse avanti l’evoluzione.
Ecco che allora appare subito evidente la stretta connessione tra organizzazione e digitalizzazione: la seconda è fortemente influenzata dalla struttura della prima.

È importante dirselo: le poche risorse economiche su cui il nostro settore può fare affidamento, sicuramente non aiutano. Questo impatta direttamente sull’innovazione e sull’organizzazione. Tuttavia questo non deve diventare un alibi, ciascuno deve fare in base alle proprie possibilità, ma fortunatamente oggi ci sono soluzioni per tutti. Questo e molti altri temi verranno affrontati durante il corso online “Processi organizzativi e digitalizzazione: come farli dialogare?”. Si farà riferimento ad esempi concreti di fonti di finanziamento per la digitalizzazione (voucher, credito di imposta, PNRR, etc..).

Se il presupposto per riuscire a innovare è riuscire ad allocare risorse economiche e umane, le organizzazioni devono concentrarsi su questo prima ancora che su strumenti e soluzioni. 

Che budget vogliamo dedicare all’innovazione? Quante persone? Quali?

Oltre al numero è infatti poi fondamentale ragionare sull’attitudine e le competenze della/e persone messe a dirigere un progetto di digitalizzazione. La capacità di individuare e incaricare le persone giuste è indice di maturità di un’organizzazione e segnerà in modo inequivocabile la buona riuscita del processo in atto. 

Prediligere un approccio top-down o bottom up?

Una volta creato l’ambiente adatto all’avvio di un processo di digitalizzazione è importante porsi gli obiettivi giusti, che siano soddisfacenti e al contempo raggiungibili. 
Quello che l’organizzazione si trova ad affrontare deve essere visto come un progetto fatto di obiettivi, azioni, indicatori, monitoraggio e lettura dei risultati. Non si può pensare che una singola azione possa risolvere tutto, “compro il software, tutto si sistema”. Una volta attivato il progetto di digitalizzazione, vedremo insieme come questo impatta sui processi interni dell’organizzazione, portando maggior efficacia e generando flussi di dati di qualità. 

“Fare le cose vecchie in modo nuovo - questa è innovazione.” – J.A. Schumpeter
Spesso non è necessario e nemmeno consigliabile stravolgere i nostri processi, essi contengono conoscenza ed esperienza che va sfruttata. La digitalizzazione deve provare ad innovarli e supportarli. 

Vedremo come, attraverso un progetto di digitalizzazione ben strutturato e realizzato saremo in grado di: 

  • ottimizzare la pianificazione (calendari e altre soluzioni), 
  • lavorare in team e condividere le informazioni (piattaforme collaborative e altro), 
  • rispettare la normativa (cloud e sicurezza dati).

Menzioneremo quindi strumenti atti a gestire questi e altri processi organizzativi. Racconteremo di esempi di digitalizzazione all’interno delle organizzazioni evidenziandone i vantaggi, i rischi, i limiti e i casi di successo.

 

(1) Prensky, Marc. "Digital natives, digital immigrants part 2: Do they really think differently?." On the horizon (2001).

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Qui il link per maggiori informazioni sul corso e sulle modalità di iscrizione.

 

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