Educazione e mobilitazione per porre fine a questa pratica

Il 6 febbraio è stata la Giornata internazionale della tolleranza zero per le Mutilazioni Genitali Femminili (FGM), una terribile pratica purtroppo ancora in atto. Ci teniamo a contribuire a una maggiore sensibilizzazione su questo argomento in virtù di una sempre più incisiva mobilitazione internazionale, che possa far estinguere del tutto questa pratica.

Le mutilazioni genitali femminili sono pratiche di rimozione o modifica di parti esterne dei genitali femminili compiute per ragioni non terapeutiche e per questo sono considerate una violazione dei diritti umani (WHO 2008). Si stima che il numero di donne che convive con una mutilazione genitale ammonti a circa 125 milioni e che, ogni anno, quasi quattro milioni di bambine siano a rischio di subirla.  

Come scrive Amref, in molte zone del continente africano, le FGM sono un reato ma, purtroppo, come si evince dalle testimonianze di molte donne, la mutilazione è una pratica identitaria, e spesso c'è un enorme divario tra l’esistenza di una legge e la sua applicazione nelle aree più remote. “Ad accompagnare una legge approvata da uno Stato, soprattutto nel caso in cui vieta una pratica molto radicata, servono dei processi di formazione, sensibilizzazione ed empowerment, che riguardino non solo le comunità locali, ma anche tutti i settori coinvolti dal fenomeno: sociosanitario, educativo, legale, forze dell’ordine”. È infatti così, con un approccio multisettoriale che in questi anni, con il suo lavoro, Amref ha salvato migliaia di bambine, donne del domani.

La mobilitazione internazionale ha contro questa pratica ha indotto una chiara tendenza alla diminuzione dell’incidenza del fenomeno nelle giovani generazioni.

A livello globale, però, il COVID-19 minaccia i risultati finora raggiunti nella lotta per porre fine alle MGF. Secondo il rapporto di UNFPA, l’agenzia delle Nazioni Unite per la popolazione, a causa delle limitazioni relative alla pandemia, si prevede una riduzione di un terzo dei progressi fatti finora per l’eliminazione delle MGF entro il 2030. Inoltre, a causa delle interruzioni legate al COVID-19 di molti programmi di prevenzione, nel prossimo decennio potrebbero verificarsi circa due milioni di casi di MGF che sarebbero stati altrimenti evitati.
A tal proposito, la Giornata internazionale del 2022 si concentrerà intorno al tema “Accelerare gli investimenti per porre fine alle mutilazioni genitali femminili”.

La battaglia contro la violenza di genere riguarda tutti. Grazie a questa giornata è quindi opportuno ricordare che possiamo contribuire a far sì che queste pratiche culturali che non rispettano la dignità umana possano terminare. Le battaglie come queste, spesso si combattono sui banchi di scuola o meglio, attraverso l'educazione: educare al rispetto dei diritti umani e della parità di genere. È per questo che sostenere i progetti che si impegnano in questa causa vuol dire combattere a fianco delle bambine e delle ragazze di tutto il mondo che rischiano ancora questa pratica.

Riportiamo una poesia pubblicata su Vita: “FGM, una pratica selvaggia”, scritta da alcune ragazze che frequentano la scuola elementare di Sintakara, in Kenya. L’istituto è coinvolto nel programma nazionale di WeWorld – organizzazione impegnata da 50 anni a garantire i diritti di donne, bambini e bambine in 25 Paesi del mondo, compresa l’Italia - per contrastare le mutilazioni genitali femminili (FGM) e i matrimoni precoci, attraverso il capacity building e l'empowerment delle studentesse sin dai primi livelli di istruzione.

FGM: UNA PRATICA SELVAGGIA

Non sapevo cosa stesse succedendo, ma la mia coscienza mi avvertiva di un pericolo.
Non potevo parlare, mi limitavo a guardare mentre lo facevano a mia sorella,
Presto sarebbe stato il mio turno, non potevo aspettare.
Non potevo permettere che mi strappassero il corpo,
Le FGM sono un atto spietato, non per questa generazione.

Li ho guardati saltare, saltare e ululare, così felici di loro stessi
No, no, no questo non mi accadrà, sul mio cadavere
Prometto a me stessa, mia madre, mia zia, ti prego nonna, salvami
Le FGM sono un atto spietato, non per questa generazione.

Le mie gambe si sono fatte leggere, molto leggere, sono fuggita e svanita nell'aria sottile, come una gazzella inseguita da un leone
Ho corso e corso e corso all'inseguimento della mia dignità, non mi hanno preso,
So che sperano ancora di prendermi, ma no, no, non io, io resterò una donna completa.
Le FGM sono un atto spietato, non per questa generazione.

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