In questo articolo, Daniele Tarzia, docente del prossimo corso in partenza, ci racconta, a partire dalla propria esperienza, come si è evoluta la figura del fundraiser e le competenze che racchiude oggi questa professione, ma soprattutto quali sono le sfide per costruire un Piano di raccolta fondi efficace!

Per fortuna, negli ultimi anni si sente sempre più parlare di Fundraising e di Fundraiser
Mi ricordo che quando ho iniziato io, con una stage nel lontanissimo gennaio 2006, facevo tantissima fatica a spiegare il mio mestiere. Sarò onesto: ci rimanevo male! 
Avevo la chiara sensazione, fin dal primo giorno di lavoro, di svolgere il lavoro più bello del mondo, eppure dovevo quasi “giustificarmene”… 

Sei un volontario, vero? Davvero vieni pagato per farlo?!? Esistono corsi di formazione per svolgere questo ruolo? Ma che bravo ragazzo…

Oggi non è più così: il nostro è un mestiere molto più riconosciuto e apprezzato, e soprattutto, ritenuto essenziale da sempre più organizzazioni Non profit.
Perché, e questo è bene chiarirlo subito: il fundraiser non è solo la persona incaricata di chiedere donazioni. Il fundraiser è un professionista chiamato a costruire relazioni profonde e strutturate con diverse categorie di donatori. È colui che mostra abilità e capacità a mutuare approcci, tecniche e strumenti differenti a seconda degli interlocutori con cui si confronta (donatori individuali; aziende, fondazioni, etc.).
È  la persona che si impegna a portare i donatori a fare qualcosa che li rende felici: donare! 
È il protagonista di un gesto di piena reciprocità, tra il donatore e la causa a cui è indirizzata.
È un esperto di marketing, di pubbliche relazioni, di sostenibilità finanziaria.
È un professionista preparato, che ha metodo e che porta avanti il suo compito attingendo a una cassetta degli attrezzi che vanta un’ampia gamma di strumenti di lavoro.
È una figura a cui le organizzazioni guardano non solo per far “quadrare i conti”, ma soprattutto per rendere costante e pienamente sostenibile la crescita della propria struttura organizzativa.

Dalla teoria ai fatti: il Piano di Fundrasing

Partiamo da un fondamentale presupposto: non esiste il Piano di Fundraising “buono” per tutte le organizzazioni, né “per tutte le stagioni”.
Un buon piano di raccolta fondi è quello che meglio si adatta agli obiettivi che un’organizzazione ha deciso di porsi in termini di visione, di mission, di posizionamento e di risorse disponibili.

Le attività di raccolta fondi, infatti, rappresentano uno strumento che le organizzazioni decidono di utilizzare per raggiungere un determinato scopo: far crescere la propria buona causa, migliorare le opportunità/gli interventi/i servizi da realizzare nell’ambito della propria mission.
Prima, quindi, di iniziare a impostare qualsiasi piano di raccolta fondi è utile partire da alcune semplici domande: a cosa servirà esattamente questa pianificazione? Quali obiettivi di breve, medio e lungo periodo sono stati fissati dall’Organizzazione da cui verrà applicato? Quali risorse sono state investite per realizzarlo? In quale prospettiva temporale va collocato? 

Una volta chiarite queste domande, potremo avere molti più elementi per definire la strategia di raccolta fondi da seguire e, di conseguenza, un piano di raccolta fondi per attuarla.

La bella sfida sarà quella di scegliere il mix giusto di azioni e strumenti a nostra disposizione; selezionare la combinazione più appropriata di attività con più alti e più basi ritorni sugli investimenti; definire le priorità e calendarizzare le diverse azioni da mettere in atto.

Studiando bene il “punto di partenza” (guardando nel dettaglio nella “pancia” della nostra organizzazione, dei suoi consiglieri, dei donatori già attivi, delle relazioni esistenti, delle opportunità da esplodere, dei sistemi e delle piattaforme utilizzate in precedenza, delle risorse messe a disposizione), si potrà iniziare a implementare un piano che possa trovare, almeno nelle sue fasi iniziali, il giusto equilibrio tra il sano realismo e la positiva ambizione. 
Un piano da modellare, implementare, monitorare e adattare in corso d’opera.

Un percorso affascinante, fatto di step tra loro estremamente interconnessi: dalla mission (la Buona Causa) alla strategia di raccolta fondi; dalla strategia di fundraising all’azione; dagli strumenti e i canali di raccolta fondi individuati al monitoraggio dei risultati.

Il corso online di 8 ore “Piano fundraising: il mix perfetto di strategie, risorse, metodi e azioni”, si svolgerà online dalle ore 10:00 alle ore 12:00 nelle seguenti date: 7-9-14-16 febbraio 2022.
Per maggiori informazioni sul programma e per iscriversi qui il link.

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