In occasione della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, da poco trascorsa, al di là dell'importantissimo numero di persone direttamente e indirettamente coinvolte, ciò che ci preme sottolineare è la necessità di una maggiore consapevolezza del valore dell'inclusione sociale di queste persone. Ricordarci, come dice Iacopo Melio, che “La peggiore delle disabilità resterà sempre la stessa: l’insensibilità”. E a proposito di inclusione, i volontari AISM hanno lanciato, proprio il 3 dicembre, “Easy Go Out”, scopriamo di cosa si tratta.
All'interno dell'audizione dell’Istat presso il Comitato Tecnico Scientifico dell’Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, in linea con il dibattito internazionale – profondamente rinnovato negli ultimi 20 anni – insorge una sempre maggiore necessità di mettere a sistema, non una semplice indagine conoscitiva sull'ammontare degli individui con disabilità, ma una serie di aspetti puntuali riguardo a un processo multidimensionale che caratterizza appunto l'inclusione sociale di queste persone. Ciò significa prendere in considerazione tutti gli strumenti idonei a monitorare i diversi ambiti di vita, dall'accesso ai servizi alla partecipazione alla vita sociale e relazionale di comunità. Questo anche in relazione alla richiesta da parte dei sistemi di welfare di dati utili a strutturare proposte programmatiche di interventi a favore di questo segmento di popolazione.
In Italia, nel 2019, le persone con disabilità – ovvero che soffrono a causa di problemi di salute, di gravi limitazioni che impediscono loro di svolgere attività abituali – sono 3 milioni e 150 mila (il 5,2% della popolazione). Gli anziani sono i più colpiti. Il 29% delle persone con disabilità vive sola, il 27,4% con il coniuge, il 16,2% con il coniuge e i figli, il 7,4% con i figli e senza coniuge, circa il 9% con uno o entrambi i genitori, il restante 11% circa vive in altre tipologie di nucleo familiare.
Sebbene le politiche e gli interventi di integrazione stiano facendo dei lenti passi avanti, nel nostro Paese, è la famiglia, il sistema che riveste maggiore importanza a livello di supporto nella cura e nel contrasto al rischio di esclusione sociale. Assieme al sostegno di reti informali, svolge un ruolo di ammortizzatore sociale, non soltanto economico, ma anche di tipo relazionale.
Tuttavia, il 3 dicembre è una giornata per ricordare a noi, ai politici e a tutti, che abbattere le barriere culturali, sociali e architettoniche che impediscono l'inclusione sociale delle persone con disabilità, resta una priorità. Sono tante le criticità e le ingiustizie riscontrate da chi vive sulla propria pelle una condizione di disabilità, per questo è fondamentale ricordare che, al netto di ogni politica, l'ostacolo più grande da abbattere sia proprio il pregiudizio che gravità attorno alla diversità dei soggetti non autosufficienti.
Come sottolinea Iacopo Melio, nel suo libro Faccio salti altissimi - “La peggiore delle disabilità resterà sempre la stessa: l’insensibilità. Quella di chi non riesce o non vuol capire che siamo tutti uguali, proprio perché siamo tutti diversi. Orgogliosamente diversi. Oltre qualsiasi definizione”
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“Easy Go Out” è un semplicissimo strumento digitale che permette a tutti, proprio a tutti, di trovare il locale davvero accessibile e inclusivo all'interno della propria città. È stato sviluppato da un gruppo di volontari di AISM, con il sostegno di AGN ENERGIA.
“Serve a trovare locali in cui la regola sia l'accoglienza e l’inclusività della persona, dove entri senza pensieri (anche se hai difficoltà di movimento) ed esci con sorriso, potendo fare ciò che desideri, perché lì nessuno considera “strana” la tua disabilità, ma assolutamente naturale. Se nella tua città, l’ambiente giusto e inclusivo per un aperitivo con i tuoi amici esiste, su Easy Go Out (easygoout.it) è stato mappato, sperimentato e valutato.
Il suo battesimo sulla rete è stato proprio il 3 dicembre. Propone già 100 locali - ma prestissimo saranno oltre 300 - distribuiti sull'intero territorio nazionale, con la caratteristica di essere davvero inclusivi: con un occhio d'attenzione al green, i locali che trovate su Easy Go Out, sono capaci di accogliere senza sorprese e fraintendimenti chiunque di noi abbia anche solo momentaneamente esigenze speciali. Di ogni locale - il loro numero sta crescendo ogni giorno - offrono fotogallery e contatti utili, ma soprattutto dicono come si sente, come si muove e con quale modalità viene accolta una persona con disabilità al suo interno.