Questa settimana, partiamo con un articolo di Guido Giovannardi, consulente finanziario nel campo delle relazioni banca-industria, sotto l'aspetto del credito, della finanza e della formazione, che ci racconta a cosa serve e perché è importante che anche il non profit conosca e implementi lo strumento del Controllo di Gestione.
Noi del Terzo Settore siamo bravi, molto bravi, molto efficaci nel realizzare la nostra mission. Si tratti di accoglienza, assistenza, inserimento nel mondo del lavoro, teatro, sport, qualunque essa sia riusciamo a cogliere gli obiettivi che ci siamo proposti.
E la quantità di imprese sociali, di cooperative, di associazioni e fondazioni che operano, la numerosità dei volontari che prestano valorosamente la loro opera, la dedizione che i dipendenti dimostrano testimoniano quanto il terzo Settore contribuisca non solo al benessere economico del nostro Paese, ma ancor più al “Benessere equo e sostenibile” (1) .
Siamo altrettanto efficienti? Nel senso che riusciamo ad ottenere i risultati minimizzando il consumo di risorse (umane, economiche, finanziarie, materiali) necessarie?
Non sempre... e da quanti anni ormai dobbiamo lottare con finanziamenti pubblici sempre più in calo, cercando nuove fonti economiche, affacciandoci magari nel mondo profit per collocare servizi a pagamento pur di ottenere risorse indispensabili a pareggiare il bilancio?
Le aziende profit hanno imparato da tempo ad utilizzare sistemi di Controllo di Gestione per ottimizzare la produzione, la vendita, la commercializzazione, l'erogazione di servizi. Possiamo farlo anche noi!
Un sistema di controllo di gestione permette di acquisire e monitorare dati relativi al proprio mondo di attività, sia nel suo complesso che nelle diverse Aree che contribuiscono ai suoi risultati. Sulla base di questi dati si possono definire gli obiettivi che si ha intenzione di raggiungere nel futuro, vicino o lontano che sia.
Fanno parte del controllo di gestione tutti quegli strumenti che consentono:
- di determinare i costi di produzione dei beni o dei servizi;
- di calcolare l’inefficacia produttiva;
- analizzare le performance di chi lavora, evidenziando le responsabilità dei singoli, aiutandoli a migliorare sé stessi e l'ente;
- individuare i settori in perdita e intervenire con opportune strategie;
- informare sull’andamento dell'ente per orientare le scelte future;
- di calcolare la redditività e la sostenibilità di una attività e/o progettare l'apertura di un nuovo settore.
Effettuare un controllo di gestione significa monitorare i costi, i profitti, il sistema produttivo e commerciale. Attraverso un’analisi precisa e puntuale della situazione si può capire cosa sta funzionando e cosa no e come si può intervenire per cambiare la situazione.
Gli strumenti del controllo di gestione supportano sia dirigenti che dipendenti e volontari nello svolgimento del loro lavoro, fornendo loro dati reali che offrono spinte motivazionali, soluzioni di miglioramento e uno sguardo obiettivo sull’andamento aziendale.
La pianificazione, la progettazione e il controllo di gestione sono processi tra loro integrati. Possiamo usare termini diversi, ma sostanzialmente s’intende sempre l’insieme delle azioni che aiutano l’ente a definire i suoi obiettivi, ad analizzare la loro fattibilità, a predisporre le strategie più adatte per raggiungerli e a valutare tempi e vantaggi, oltre naturalmente a monitorarne l’andamento ed i suoi scostamenti rispetto a quanto pianificato.
La pianificazione e il controllo di gestione sono fondamentali all’inizio di qualsiasi attività perché richiedono ai responsabili di definire gli scopi principali dell’ente e quali strumenti usare per perseguirli. L’analisi dei dati serve per mettere giù idee strategiche e per formulare ipotesi di mercato. Subito dopo avviene la messa in atto di tutte le azioni pianificate, ovvero la programmazione. Ma anche programmazione e controllo di gestione devono andare a braccetto, altrimenti non sarà possibile osservare in tempo reale il lavoro dell’ente o valutarne l’efficienza.
Proprio con l'obiettivo di proporre agli enti del Terzo settore un percorso formativo sugli strumenti e gli elementi fondamentali del Controllo di Gestione - alla luce dei nuovi schemi di bilancio - ConfiniOnline ha organizzato un corso online.
Il corso di 8 ore, tenuto da Guido Giovannardi, si terrà nelle date del 8-10-12 e 16 novembre.
Per maggiori informazioni e per iscriversi qui il link.
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(1) In Italia i volontari sono circa il 10% della popolazione attiva ed esistono 60 ONP ogni 10.000 abitanti (ISTAT); Il Terzo Settore produce il 5% del PIL Nazionale, vale 80 miliardi e produce 1,14 milioni di posti di lavoro (Ilsole24ore 29-7-2020).