Pensare al contesto italiano come a una società multietnica e multiculturale non vuol dire più fare speculazioni su modelli astratti, ma considerare un dato di fatto. Garantire una rappresentanza pluralistica all'interno della visibilità mediatica significa contribuire in maniera efficace ai processi di integrazione di gruppi più vulnerabili, come migranti e rifugiati. Il bando “Visibilità mediatica e inclusione sociale di migranti e rifugiati”, promosso dalla Direzione Generale per la comunicazione, i contenuti e la tecnologia, intende sostenere interventi che migliorino la presenza di questi gruppi vulnerabili nei media, aiutandoli a utilizzare le proprie capacità e conoscenze per dargli voce e sostenerli nella loro esposizione mediatica, e contribuendo a offrire nuove narrazioni positive sulla migrazione.
Il ruolo dei media, in un'ottica di contribuzione alla definizione di quella che è l'agenda pubblica, assume un’importanza cruciale. Non è marginale, dunque, una riflessione su quanto essi possano essere influenti nei processi di integrazione o emarginazione di categorie sottorappresentate o mal rappresentate. Un fenomeno come quello migratorio, che non può certamente essere più definito nuovo o emergenziale, necessita di essere parte, nella sua totalità, di quella che è la narrazione mediatica di un Paese. Questo, non solo in relazione agli obiettivi di quello che viene ancora comunemente definito “servizio pubblico”, ma anche in una più semplicistica definizione di quelli che sono i principi del pluralismo democratico. Nei media tradizionali di tutta Europa la visibilità di migranti e rifugiati è, a oggi, più che marginale. Assistiamo, invece, da più di vent'anni alla realizzazione di servizi faziosi, talvolta politicamente mirati, che fanno un utilizzo improprio di immagini e linguaggio che creano stereotipi, alimentano una narrazione manichea tra un “noi” e gli “altri” e accrescono paura e diffidenza nei confronti di queste minoranze, allontanandosi da quelli che sono i codici deontologici della professione giornalistica. Talvolta tali meccanismi vengono celati da attente strategie narrative, talaltra appaiono in maniera manifesta e assumono impetuosamente una veste di normalità. Diventa sottile quella linea che permette di comprendere dove finisce la libertà di espressione e dove iniziano i codici di una corretta informazione.
È proprio per tale ragione, che, sostenere dei progetti come quelli promossi dal bando “Visibilità mediatica e inclusione sociale di migranti e rifugiati” rappresenta un'imperdibile occasione per contribuire, in maniera pragmatica e funzionale, alla creazione di una nuova narrazione e, a un più alto livello, alla proliferazione di meccanismi di integrazione fruttuosi per lo sviluppo di una sana società civile.
Il bando intende sostenere un progetto pilota che:
- identifichi soluzioni e buone pratiche su come la rappresentazione e visibilità mediatica dei gruppi vulnerabili di migranti e rifugiati possa rimanere nel mainstream dei media europei anche quando altre tematiche diventano dominanti;
- identifichi soluzioni e buone prassi su come i migranti possono attivamente partecipare nel costruire la loro immagine nei media e nei social al fine di migliorare la loro condizione, anche attraverso la collaborazione con artisti, imprenditori dell’ambito mediatico e digitale e giornalisti.
I progetti dovrebbero prevedere le seguenti azioni:
- confronto tra la situazione reale dei migranti in Europa con la rappresentazione data dai media
europei, anche attraverso mappature e analisi di buone prassi esistenti;
- soluzioni creative e buone prassi su come l’informazione sui migranti e le sfide che questi
affrontano possano essere siano presentate in modo affidabile e reale;
- sviluppo di pratiche collaborative, apprendimento tra pari e formazione professionale per i migranti su come gestire la copertura mediatica;
- costruzione di narrazioni positive sulla migrazione, in collaborazione con artisti, giornalisti, imprenditori del mondo digitale e gli stessi migranti;
- sviluppo e promozione di soluzioni innovative e inclusive per la visibilità mediatica attraverso l’arte, i media digitali e le performance;
- creazione di una comunità multidisciplinare per supportare la capacità comunicativa dei migranti;
- creazione di un ecosistema sostenibile di comunità di migranti, imprenditori digitali, giornalisti,
artisti, ecc.
Per questa call è stato stanziato un budget complessivo di 500.000,00 di Euro a sostegno di un
unico progetto.
I progetti devono essere presentati da un consorzio di enti di 3 Paesi membri dell’UE diversi.
Possono presentare progetti:
- organizzazioni non profit pubbliche o private;
- autorità pubbliche (nazionali, regionali, locali);
- università e istituzioni educative;
- fondazioni e organizzazioni internazionali;
- imprese mediatiche anche profit;
- centri di ricerca, centri tecnologici, centri artistici.
Scadenza: 10 agosto 2021
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Trovate tutti i riferimenti del bando scaricando la scheda di dettaglio a questo link, e a questo link trovate la selezione settimanale di ConfiniOnline delle opportunità di finanziamento per il Terzo Settore.