Pur riconoscendo che la responsabilità di introdurre riforme nel campo dei diritti umani compete principalmente alle autorità cinesi, Amnesty International ritiene che il Cio possa ancora fornire un contributo significativo, usando la propria influenza per favorire un cambiamento positivo, in linea con la Carta olimpica.

Nei mesi che precederanno lo svolgimento delle Olimpiadi, Amnesty International porterà avanti una campagna per ottenere progressi che potrebbero costituire un'eredità positiva delle Olimpiadi, in quattro aree specifiche: la pena di morte, la detenzione senza processo, la libertà d'informazione e la protezione degli attivisti per i diritti umani.

Una serie di casi recenti mettono in evidenza la necessità urgente di un'azione della Cina nel campo dei diritti umani:
- il 10 ottobre Wang Ling è stata condannata a 15 mesi di "rieducazione attraverso il lavoro" per aver firmato petizioni e aver preparato striscioni, dopo che la sua abitazione era stata demolita per far posto a strutture olimpiche. È stata picchiata, arrestata e imprigionata in diverse occasioni. Si trova attualmente nel centro di "rieducazione attraverso il lavoro" di Daxing, a Pechino.
- Yang Chunlin, arrestato il 6 luglio 2007 e da allora detenuto in isolamento per aver lanciato la petizione "Vogliamo i diritti umani, non le Olimpiadi", con la quale i contadini stanno protestando per la confisca dei loro terreni. Ha dichiarato di essere stato sottoposto a una forma di tortura frequentemente utilizzata in Cina: le sue braccia e le sue gambe sono state legate ai quattro angoli del letto ed è stato costretto a mangiare, bere e defecare in quella posizione.
- Ye Gouzhu, attivista per il diritto alla casa, sta scontando una condanna a quattro anni di reclusione per aver chiesto il permesso di organizzare una manifestazione che intendeva richiamare l'attenzione sullo sgombero forzato di alcuni abitanti del distretto di Xuanwu, a Pechino. Anche la sua casa e il suo negozio sono stati demoliti per fare spazio a impianti olimpici.
A settembre, Ye Mingjun e Ye Guoqiang, figlio e fratello di Ye Gouzhu, hanno a loro volta avviato una protesta contro le demolizioni e sono stati arrestati dalla polizia di Pechino con l'accusa di "incitamento alla sovversione". Ye Mingjun è stato rilasciato su cauzione alla fine di ottobre, mentre Ye Guoqiang risulta ancora detenuto.

Amnesty International chiede il rilascio immediato e incondizionato di questi detenuti, un'inchiesta sulle torture che si concluda con l'incriminazione dei responsabili e l'assegnazione di un risarcimento alle vittime.

Per ulteriori informazioni sulla situazione dei diritti umani in Cina e sulla campagna "Pechino 2008: Olimpiadi e diritti umani in Cina": www.amnesty.it/pechino2008

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press@amnesty.it   

Partner della formazione

ConfiniOnline fa rete! Attraverso la collaborazione con numerosi enti profit e non profit siamo in grado di rivolgere servizi di qualità a costi sostenibili, garantendo ampia visibilità a chi supporta le nostre attività. Vuoi entrare anche tu a far parte del gruppo?

Richiedi informazioni