I Sindaci sono tutti membri di 'Mayors for Peace', l'associazione presieduta dal Sindaco di Hiroshima, che si impegna da sempre per la totale eliminazione di tutte le armi nucleari dal mondo entro il 2020. Nella recente riunione dell'Esecutivo di Mayors for Peace, tenutasi a Firenze, il Presidente e i Vicepresidenti hanno espresso il loro sostegno alla Lettera Aperta. L'associazione Mayors for Peace è costituita da 1937 città in 124 Paesi del mondo. Il Sindaco di Firenze, Leonardo Domenici, è Vicepresidente e membro dell'Esecutivo. Parte da Mayors for Peace la Campagna "2020 Vision" per la messa al bando e l'eliminazione di tutte le armi nucleari dal pianeta entro il 2020. Secondo il rapporto di Hans Kristensen, della prestigiosa Federazione degli Scienziati Atomici Statunitensi, rimangono ad oggi in Europa circa 350 armi nucleari del tipo B-61, di cui 50 nella base di Aviano e 40 nell'aeroporto militare di Ghedi. Gli Stati Uniti sono l'unica potenza nucleare che schiera tuttora armi atomiche sul territorio di Stati non-nucleari. "Ai nostri cittadini si rilanciano in continuazione notizie allarmanti sul pericolo atomico proveniente dalla Corea del Nord o dall'Iran, mentre vengono invece tenuti all'oscuro della presenza di migliaia di potenziali Hiroshima stoccate vicino al giardino di casa" - denunciano i Sindaci Anna Giulia Guarneri (Ghedi) e Stefano Del Cont (Aviano). "Serve andare oltre la regola della NATO, che si basa sul non confermare né smentire la presenza delle atomiche, per poter iniziare un serio e trasparente dibattito democratico." I Sindaci ricordano anche l'accorato appello di Kofi Annan, in uno dei suoi ultimi discorsi da Segretario Generale delle Nazioni Unite. I Governi del mondo non hanno più alcuna strategia comune per affrontare la più grande minaccia alla sopravvivenza dell'umanità: le armi nucleari. "E' come se ci fossimo addormentati alla guida di un aereo che procede a grande velocità. Se non ci sveglieremo e riprenderemo presto in mano i controlli, l'esito è fin troppo prevedibile. Un aereo può rimanere in volo solo se ambedue le ali funzionano correttamente. Non possiamo scegliere tra non-proliferazione e disarmo. Dobbiamo affrontare ambedue gli impegni con l'urgenza che l'importanza della sfida esige." I Sindaci di Ghedi e Aviano sono stati, di recente, i primi firmatari di una proposta di Legge d'Iniziativa Popolare che mira a far dichiarare l'Italia "Paese Libero da Armi Nucleari." La Campagna italiana "Un futuro senza atomiche" è promossa da 53 associazioni, reti e coordinamenti italiani. La rimozione delle atomiche in Italia, Belgio, Germania, Paesi Bassi, Turchia farà fare un passo avanti, nella direzione giusta, concludono i Sindaci. "Avremo almeno eliminato le armi nucleari dai Paesi non-nucleari. Un passo avanti verso la prospettiva di un mondo intero libero da armi nucleari entro il 2020." La Lettera Aperta dei Sindaci è uscita in contemporanea sui principali quotidiani degli Stati Uniti, del Belgio, della Germania, della Turchia e rilanciata in Italia dalla Rete Disarmo. "Alcuni Stati membri della NATO (Belgio, Germania, Italia, Paesi Bassi, Turchia) hanno accettato il dispiegamento sul proprio territorio di armi nucleari di proprietà statunitense" - affermano i sindaci ricordando che "l'Alleanza non esige da nessun membro l'accettazione di tali armi. La Grecia, per esempio, ha fatto rimuovere le armi nucleari dal suo territorio nel 2001". Continua intanto in Italia la raccolta di firme per la proposta di legge d'iniziativa popolare perché l'Italia si dichiari "zona libera da armi nucleari". La campagna, "Un futuro senza atomiche", è promossa da 54 associazioni pacifiste che si stanno attivando su tutto il territorio nazionale per la raccolta delle firme necessarie. Nonostante i vari governi che si sono succeduti abbiano sempre rifiutato di confermare la presenza di ordigni nucleari sul territorio italiano, diverse fonti confermano che nelle basi Usa di Ghedi e Aviano sono presenti almeno 90 testate nucleari. [GB]

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