Il decreto legge “Semplificazioni” (dl n. 77 del 31 maggio 2021), che prevede indicazioni su “Governance del Piano nazionale di rilancio e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure”, prevede anche un'ulteriore proroga per gli adeguamenti statutari del Terzo settore fino al 31 maggio 2022.
Si tratta di un rinvio che ha destato non poche polemiche, come testimonia la lettera inviata, lo scorso 7 giugno, da un gruppo di undici professionisti, specializzati nella consulenza alle organizzazioni non profit, al Presidente del Consiglio Mario Draghi e al ministro del Lavoro e delle politiche sociali Andrea Orlando.
Le richieste del gruppo, come si legge nella lettera pubblicata su Il Sole 24 Ore, sono principalmente tre: pubblicare la data del debutto del Registro unico del terzo settore; chiarire perché, a quasi quattro anni dall’entrata in vigore del Codice del Terzo settore, il Governo italiano non abbia ancora inviato a Bruxelles la richiesta del via libera sui nuovi regimi fiscali agevolati per gli enti non profit; esplicitare se siano previste o meno modifiche della stessa disciplina fiscale, a partire dall’articolo 79 del Codice sulla commercialità degli enti del Terzo settore.
Il dibattito principale è incentrato sul dilungamento e sul susseguirsi di proroghe e rinvii attorno alla Riforma de Terzo settore, iniziata nel 2016. Il timore è anche quello che la proroga, presentata nel dl Semplificazioni, prefiguri inoltre uno slittamento della partenza del registro unico nazionale del Terzo settore.
Alessandro Lombardi, Direttore generale del terzo settore e della responsabilità sociale delle imprese, afferma, tuttavia, che tale proroga non riguarda l'avvio del Runts. Nell'intervista di Maria Carla De Cesari, pubblicata lo scorso 10 giugno su Il Sole 24 Ore, dichiara infatti che “l’avvio del Runts sarà stabilito in base al processo di completamento della piattaforma informatica dedicata e dei relativi test e, soprattutto, di comune accordo con le Regioni. Tutte le amministrazioni coinvolte si stanno preparando alla partenza e vi è la volontà comune di assicurare un avvio celere, e al contempo in sicurezza, del sistema”.
L'obiettivo della nuova scadenza è quello di agevolare le modifiche statutarie in relazione alle indicazioni che potrebbero essere sollevate dagli uffici del Runts in fase di trasmigrazione. Il consiglio, per Odv e Aps, resta comunque quello di adeguare il proprio statuto nel più breve tempo possibile, in vista dell’ imminente avvio del Runts.
Fonti: Cantiere Terzo settore, Il Sole 24 Ore