"Il principale obiettivo della campagna di Amnesty International è che la Cina onori l'impegno assunto di fronte al Comitato olimpico internazionale (Cio). Nell'aprile 2001, Kiu Jingmin, vicepresidente del Comitato promotore di Pechino 2008, affermò: ?Assegnando a Pechino i Giochi, aiuterete lo sviluppo dei diritti umani'. A otto mesi dall'inizio delle Olimpiadi e nonostante alcune riforme in tema di pena di morte e di maggiore libertà di stampa per i media internazionali, questo impegno appare lontano dall'essere rispettato" - ha aggiunto Pobbiati.
Nella capitale, ad esempio, la polizia ha preso a pretesto la preparazione dei Giochi Olimpici per "ripulire la città", estendendo l'uso di varie forme abusive di detenzione amministrativa, come la "riabilitazione forzata dalla droga" e la "rieducazione attraverso il lavoro".
Il rapporto "Pechino 2008. Olimpiadi e diritti umani in Cina" (Ega Editore, con introduzione di Francesco Sisci e prefazione di Darwin Pastorin), presentato oggi, offre un quadro della situazione dei diritti umani, con un particolare approfondimento su quattro temi: la pena di morte, le vessazioni e le intimidazioni ai danni degli attivisti per i diritti umani, l'ampio uso della detenzione senza processo e la censura nei confronti della stampa online e offline.
"In vista delle Olimpiadi, presentiamo al governo cinese quattro richieste fondamentali: adottare provvedimenti che riducano significativamente l'applicazione della pena di morte, come primo passo verso la sua completa abolizione; applicare tutte le forme di detenzione in accordo con le norme e gli standard internazionali sui diritti umani e introdurre misure che tutelino il diritto a un processo equo e prevengano la tortura; garantire piena libertà d'azione ai difensori dei diritti umani, ponendo fine a minacce, intimidazioni, arresti e condanne nei loro confronti; porre fine alla censura, soprattutto nei confronti degli utenti di Internet" - ha spiegato Daniela Carboni, direttrice dell'Ufficio campagne e ricerca della Sezione Italiana di Amnesty International. Alla campagna, in Italia, prenderanno parte oltre 100 gruppi di volontari di Amnesty International.
Sono già previste tre iniziative:
- l'8 e il 9 dicembre, la "Maratona Azioni Urgenti" che prevede l'invio di migliaia di appelli in favore di quattro attivisti cinesi, che si trovano in stato di detenzione o hanno subito minacce e intimidazioni per aver promosso azioni legali e iniziative pubbliche in favore dei diritti umani;
- il 15 e 16 dicembre, le "Giornate Amnesty": nel tradizionale fine-settimana di autofinanziamento in cui in tutt'Italia i gruppi di volontari dell'associazione propongono l'acquisto di una candela, saranno raccolte firme per chiedere la scarcerazione di Bu Dongwai, torturato e sottoposto alla "rieducazione attraverso il lavoro" perché aveva in casa opuscoli del movimento spirituale Falun Gong;
- il 24 e 25 maggio 2008, le "Giornate dell'Attivismo" di Amnesty International saranno interamente dedicate alla realizzazione di iniziative e raccolte di firme per il rispetto dei diritti umani in Cina.
La campagna
"Pechino 2008: Olimpiadi e diritti umani in Cina" è on line
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