E se avessimo preso un abbaglio? Se la nostra prospettiva sui mutamenti climatici, la politica energetica, l'inquinamento atmosferico e la mobilità fosse sbagliata? Per molti, la cultura ecologista resta l'espressione di un atteggiamento di rifiuto della modernità e di arroccamento localista contro il cammino inarrestabile della globalizzazione, contro il progresso, benché le questioni ambientali siano ormai all'ordine del giorno. La sua settimana precongressuale è per Legambiente una buona occasione per mettersi alla prova e misurare la forza delle sue ragioni, a tu per tu con severi critici dell'ecologismo.

Nella rassegna di incontri e dibattiti che precede il suo VIII Congresso Nazionale, l'associazione si sottopone, oggi, a tre serrati faccia a faccia su temi attualissimi e controversi come energia e mutamenti climatici, grandi opere e sindrome nimby, principio di precauzione e libertà della scienza. All'auditorium dell'Ara Pacis a Roma, Legambiente incontra Chicco Testa, presidente del comitato organizzatore del World Energy Congress Roma 2007, Sergio Chiamparino, sindaco di Torino, ed Edoardo Boncinelli, professore di biologia e genetica all'Università Vita-Salute di Milano. Alla grande prova, non si presenta sola ma affiancata da Wolfgang Sachs, direttore di ricerca al Wuppertal Institute for Climate, Environment and Energy, Anna Donati, presidente della Commissione Lavori pubblici e Comunicazioni del Senato, Antonio Ferrentino, presidente della Comunità montana della bassa Valle di Susa, e Marcello Buiatti, professore di genetica all'Università di Firenze, esponenti convinti della cultura ambientalista.

Confronto costruttivo o duello all'ultimo sangue? Si vedrà. Certo l'auspicio è quello di riuscire a passare dalle reciproche scomuniche a un dialogo vero, un dibattito in cui le parti si mostrino capaci di ascoltare ognuna le ragioni dell'altra, e magari provare a capirle. Nell'intento di trovare la via di un futuro migliore, che sappia coniugare produzione e sviluppo, innovazione e qualità. Ma anche per tracciare il percorso di un ambientalismo moderno e vincente: aperto, solidale, non integralista e soprattutto capace di suscitare nuove passioni di impegno sociale e civile.

"Per un numero crescente di persone - commenta Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente - quella che è stata a lungo l'utopia ecologista, riconvertire l'economia e la società a un rapporto non distruttivo con l'ambiente, è diventata il simbolo di un'idea di benessere più moderna e completa, che non trascura i bisogni materiali ma abbraccia anche l'etica, la qualità del vivere, la ricchezza delle relazioni sociali, il rifiuto della guerra e della violenza. L'ambientalismo deve conquistare ora l'agenda della politica e pesarvi sempre di più.
E' un obiettivo molto ambizioso e difficile, che impone di trasformare la convinzione razionale della necessità di uno sviluppo sostenibile nella desiderabilità individuale e sociale delle scelte proposte".

Fino al 9 dicembre a Roma ci saranno gli incontri e i dibattiti di "Dieci giorni per l'ambiente".Dal 7 al 9 dicembre alla ex-fiera di Roma l'VIII Congresso Nazionale di Legambiente.Dal 7 dicembre l'Ufficio stampa di Legambiente sarà reperibile c/o ex Fiera di Roma 06 45422293 - 94 - 95

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