In seguito a quest'ultimo violento attacco, MSF ha deciso di sospendere temporaneamente le sue attività a Koukou, dove MSF lavorava da aprile di quest'anno, fornendo assistenza a 30mila sfollati. Tre operatori internazionali e 15 operatori ciadiani di MSF hanno lasciato Koukou. Quattro operatori internazionali sono invece rimasti per garantire il trasferimento dei pazienti ricoverati, e distribuire le razioni ai bambini malnutriti in cura presso l'ambulatorio. A seconda dell'evoluzione della situazione, una nuova equipe di 4 persone potrebbe sostituire il personale che ha lasciato Koukou. Anche l'equipe di MSF che lavora a Dogdore è stata ridotta da 25 a 10 persone.

Il Ciad orientale è stato teatro di scontri armati dalla fine del 2005. Oggi, l'insicurezza rimane elevata nella regione. L'instabilità attorno a Koukou è dovuta a molteplici fattori, tra i quali la criminalità comune, la presenza di gruppi armati ribelli e delle forze armate governative. Inoltre, in questi ultimi giorni sono ripresi i combattimenti tra gruppi ribelli e forze governative a est di Abeche, in particolare attorno a Hadjer Hadid.

MSF è presente in Ciad con 80 operatori internazionali e 1000 operatori ciadiani, impegnati a fornire assistenza ai rifugiati dal Darfur, alla popolazione residente e agli sfollati ciadiani nel Ciad orientale. MSF lavora in Ciad dal 1981.

Medici Senza Frontiere è la più grande organizzazione medico-umanitaria al mondo, insignita nel 1999 del Premio Nobel per la Pace. Opera in oltre 60 paesi portando assistenza alle vittime di guerre, catastrofi ed epidemie.

Per informazioni:
Andrea Pontiroli 
Ufficio stampa di Medici Senza Frontiere 
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