Il 21 aprile prenderà finalmente il via, salvo proroghe, la creazione del registro unico nazionale del Terzo settore (Runts): pubblico, telematico e sostitutivo della miriade di registri nazionali e locali delle organizzazioni non profit. Lo ha dichiarato Unioncamere, che sta curando la progettazione, la realizzazione e la gestione della piattaforma informatica del Registro unico: «si sta lavorando per rispettare la scadenza del 21 aprile come data di inizio del popolamento del Runts. Ci sono da definire alcuni aspetti formali, come la scelta fra tre modelli grafici del Registro, ma la piattaforma è sostanzialmente pronta».

 

Saranno circa 27.300 associazioni di promozione sociale (Aps) e 36.567 organizzazioni di volontariato a passare dai registri regionali e delle Province autonome (e dal vecchio registro nazionale delle Aps), al nuovo Runts, previsto dalla riforma del Terzo settore. La novità non riguarda solo queste prime organizzazioni: in tutto, sono oltre 359mila gli enti non profit che potrebbero iscriversi nel Registro unico, che impiegano 853mila dipendenti e hanno oltre cinque milioni di volontari (dati Istat).

Tra gli enti coinvolti nel passaggio al Runts, ci sono le Onlus e, in generale, le associazioni e le fondazioni a oggi non iscritte ad alcun registro di settore. L'iscrizione al registro, tuttavia, seguirà per questi enti degli step diversi. Mentre le Odv e le Aps sono state “confermate” dalla nuova normativa sul Terzo settore e individuate come specifiche tipologie di Ets, la qualifica di Onlus è stata abrogata, sebbene tale abrogazione diventerà operativa solamente a partire dall’entrata in vigore della nuova parte fiscale. Il passaggio delle Onlus dall’anagrafe unica al Runts è disciplinato dall’art. 34 del decreto ministeriale 106 del 2020.

Il 21 aprile scadono i sei mesi dalla pubblicazione sulla «Gazzetta ufficiale» del decreto che ha disciplinato il Registro unico del Terzo settore (decreto del ministero del Lavoro del 15 settembre 2020, pubblicato sulla «Gazzetta» del 21 ottobre 2020), lasso di tempo “concesso” alle Regioni dal Codice del Terzo settore per allinearsi sulle regole di iscrizione e di cancellazione degli enti in vista della partenza del Registro unico. «Le Regioni dovranno caricare sul nuovo portale una mole consistente di dati - continua Alessandro Cappuccio, a partire dagli statuti degli enti del Terzo settore. Bisognerà quindi verificare sia il formato dei documenti disponibili, sia il loro aggiornamento. Sarà un lavoro impegnativo, soprattutto per le Regioni che hanno un numero elevato di organizzazioni non profit, come ad esempio la Lombardia, il Lazio, il Veneto».

Dalla direzione generale del Terzo settore del ministero del Lavoro, guidata da Alessandro Lombardi, ricordano che la data di debutto del Runts deve essere formalizzata in un provvedimento ad hoc della stessa direzione (lo prevede il decreto sul Registro unico) e aggiungono che «entro marzo partirà la fase di test del sistema, incentrata in prima battuta sulla trasmigrazione. Ragionevolmente - conclude la direzione - l’avvio del Runts, allo stato attuale, si colloca entro la fine del primo semestre 2021. Un’indicazione più puntuale si potrà fornire all’esito del confronto con le Regioni e delle risultanze della fase di test».

 

Fonti: Il Sole 24ore; Forum Terzo settore

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