L’alfabetizzazione mediatica esprime le capacità tecniche, cognitive, sociali, civiche e creative che permettono di approcciarsi e relazionarsi con i media e l’informazione in maniera critica. Un corretto approccio ai media è alla base dei processi democratici che permette ai cittadini di partecipare in maniera informata alle dinamiche sociali e culturali della società.
La Commissione Europea ha quindi deciso di aprire una call a sostegno di pratiche innovative per rendere consapevoli i cittadini sulla disinformazione e incentivare l’uso responsabile dei canali di comunicazione offerti dai social media. “Media literacy for all (2020) - Alfabetizzazione mediatica per tutti” – Preparatory Action - CNECT/2020/2971265 è il titolo del Bando di riferimento.
Il bando si pone i seguenti obiettivi generali:
- Incrementare il livello di alfabetizzazione mediatica in Europa;
- Verificare la scalabilità, la sostenibilità e l’adattabilità delle azioni attraverso i confini europei sostenute precedentemente dalla Commissione;
- Sviluppare ulteriormente l’innovazione metodologica e la collaborazione tra le comunità di alfabetizzazione mediatica in Europa.
I progetti devono prevedere il rafforzamento di pratiche innovative e lo sviluppo di materiale formativo e educativo appropriato. Inoltre devono:
- Identificare e catalogare le tecniche usate per creare, distribuire e amplificare la disinformazione online, incluse le più moderne forme di manipolazione delle tecnologie comunicative;
- Catalogare e/o ridisegnare i materiali educativi per una maggiore diffusione, anche in collaborazione con le organizzazioni della società civile, i media, le piattaforme online, i factchecker; i ricercatori, gli psicologi, i sociologi, ecc.;
- Sviluppare strumenti basati su approcci pedagogici innovativi inclusi il “gaming”, sull’uso creativo delle videoconferenze o altre forme di didattica a distanza per insegnati e educatori;
- Sviluppare moduli formativi indirizzati a differenti target di età, gruppi linguistici e culturali con un focus particolare sui gruppi più vulnerabili;
- Progettare e sviluppare moduli formativi e materiali educativi replicabili per insegnanti scolastici e educatori;
- Scambiare best practice.
I progetti possono essere presentati da:
- Organizzazioni non profit;
- Enti pubblici;
- Organizzazioni internazionali;
- Università;
- Istituzioni educative;
- Centri di ricerca;
- Enti profit.
I progetti devono prevedere un partenariato di minimo 3 enti di 3 Paesi differenti.
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Trovate tutti i riferimenti del bando alla scheda di dettaglio a questo link, curata dalla Dott.ssa Stefania Fossati, Referente di ConfiniOnline per le opportunità di finanziamento degli enti Non Profit.