Il Governo ha precisato, a seguito dell'emanazione del Dpcm 11 marzo 2020, la serie di restrizioni agli spostamenti su tutto il territorio nazionale riferiti al Terzo Settore.
Sono vietate le assemblee delle associazioni, comprese quelle per il rinnovo degli organi elettivi in scadenza, a meno che non si svolgano con modalità a distanza, assicurando comunque il rispetto della normativa in materia di convocazioni e delibere.
Per quanto riguarda le attività “sociali”, possono proseguire la propria attività i centri che assicurano servizi strumentali al diritto alla salute o altri diritti fondamentali della persona (alimentazione, igiene, accesso a prestazioni specialistiche ecc.): si tratta ad esempio dei centri che erogano servizi sociali (disciplinati dalle normative nazionali o regionali) di settore come i centri diurni per persone con difficoltà di carattere sociale (comprensivo dei servizi di mensa, igiene personale ecc.), gli empori sociali per persone in povertà estrema, i centri polivalenti per anziani e diversamente abili e i centri di ascolto per famiglie che erogano, tra l’altro, consulenze specialistiche, attività di mediazione familiare e spazi neutri su disposizione dell’autorità giudiziaria e, infine, i centri antiviolenza.
E' richiesta la garanzia delle condizioni strutturali e organizzative che consentano il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro.
Sono invece sospese le attività dei servizi diurni con finalità meramente ludico ricreative o di socializzazione o animazione che non costituiscono servizi pubblici essenziali.