In Italia si registra una crescita costante del numero di episodi di devianza giovanile e di comportamenti antisociali commessi da gruppi di adolescenti e giovani in spazi pubblici.
Tra i vari fattori di rischio, che hanno portato a un aumento dei reati commessi in gruppo, fenomeno dai media definito delle “baby gang”, si sottolineano l’assenza della famiglia o di adulti di riferimento, l’esposizione continua a modelli violenti o l’essere stato vittima a propria volta di violenza, nonché la necessità di vedere riconosciuta la propria identità all’interno di un gruppo.
Il fenomeno delle baby gang è trasversale ai contesti e alle estrazioni sociali: interessa giovani che appartengono ai ceti sociali più bassi o a famiglie disagiate, ma anche i cosiddetti ragazzi “di buona famiglia” apparentemente meno problematici, che possono diventare antisociali e violenti soprattutto per mancanza di valori positivi e di validi modelli sociali forniti dagli adulti.
Le baby gang sono gruppi di ragazzi, tendenzialmente maschi, che si uniscono già a partire dai 10-11 anni d’età, che vivono e sperimentano la devianza nelle strade delle città. Hanno un posto di ritrovo fisso e sono anche abbastanza abitudinari. La gang differisce da altri gruppi di adolescenti perché è più aggressiva e ha finalità distruttive e violente.
Secondo i dati dell'Osservatorio Nazionale Adolescenza su un campione di 7.000 adolescenti sul territorio nazionale, il 6,5 per cento degli adolescenti fa parte di una gang, che intenzionalmente sferra attacchi nei confronti dei loro coetanei o danneggiano strutture pubbliche o private, come la scuola, compiendo furti o veri e propri atti di vandalismo. Il 16 per cento ha commesso atti vandalici e 3 ragazzi su 10 hanno partecipato a risse.
“Con i bambini” è un’impresa sociale, interamente partecipata da Fondazione con il Sud, e soggetto attuatore del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile (da Legge 208/2015, art. 1, comma 392) che con il bando “Cambio rotta” intende individuare appunto progetti per contrastare fenomeni di violenza e devianza che coinvolgono minori tra i 10 e i 17 anni segnalati dall’Autorità Giudiziaria minorile e già in carico agli Uffici di servizio sociale per i minorenni (USSM) o ai servizi sociali territoriali, in particolare per reati ‘di gruppo’, oppure in uscita da procedimenti penali o amministrativi.
L'obiettivo generale del bando è sostenere interventi socio-educativi in particolare per reati ‘di gruppo’ mediante il loro reinserimento nel contesto familiare, sociale, educativo e professionale, offrendo risposte che promuovano il loro protagonismo e l’acquisizione di autonomia.
Per questa call è stato stanziato un budget complessivo di 15 milioni di Euro, di cui:
- 5.130.857 Euro per le Regioni del Nord (Emilia Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia,Piemonte, Trentino Alto Adige, Veneto, Valle d'Aosta);
- 2.241.198 Euro per le Regioni del Centro (Abruzzo, Lazio, Marche, Molise, Toscana, Umbria);
- 7.627.945 Euro per le regioni del Sud e delle Isole (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia)
La scadenza del bando è l'8 aprile 2020
Trovate tutti i riferimenti del bando alla scheda di dettaglio a questo link, curata dalla Dott.ssa Stefania Fossati, Referente di ConfiniOnline per le opportunità di finanziamento degli enti Non Profit.