L'Associazione nazionale Famiglie Adottive e Affidatarie-Anfaa, dopo le anticipazioni di stampa sui contenuti del disegno di legge proposto dal Ministro Prestigiacomo di modifica della normativa in materia di adozione e affido dei minori stranieri, si dice "preoccupata per le ripercussioni gravissime" che esso potrebbe avere, e affida una serie di considerazioni a un comunicato stampa, che pubblichiamo qui di seguito integralmente:
1) Eliminare l'accertamento preventivo dell'idoneità degli aspiranti genitori adottivi da parte dei servizi socioassistenziali e sanitari limitandolo ai soli giudici dei tribunali per i minorenni, significherebbe affidare il futuro dei bambini a strutture che soffrono di una cronica mancanza di personale e spesso prive di una specifica preparazione professionale nel campo psicologico-sociale. Né va dimenticato che ci sono aspiranti genitori adottivi che purtroppo non sono idonei ad adottare.
Ciò significherebbe aumentare il numero dei fallimenti, con gravi ripercussioni sui bambini adottati e sui loro genitori,anche perché è utile osservare che vi sono numerosi bambini le cui condizioni di deprivazione hanno determinato profondi disagi e la loro accoglienza richiede la presenza di genitori preparati.Intervenire dopo, ad adozione avvenuta,è troppo tardi.
2) Estendere ai minori residenti all'estero la possibilità di adozione "nei casi particolari" (che non ha effetti legittimanti e che non presuppone necessariamente l'esistenza dello stato di adottabilità) farà venir meno le garanzie introdotte dalla legge n. 184/1983 allo scopo di stroncare il mercato dei bambini.
3) La previsione degli affidi internazionali, motivati anche dalla necessità di rispondere anche alle esigenze dei bambini del sud est asiatico travolte dal maremoto del dicembre scorso,rappresenta una risposta sbagliata:vanno potenziate le iniziative a livello locale per sostenere le famiglie di origine e per sviluppare sul posto adozioni e affidi attraverso anche un maggior impegno della cooperazione internazionale. Questo è quanto è stato sostenuto anche dalle maggiori organizzazioni umanitarie operanti a tutela dei diritti dell'infanzia,anche a livello internazionale (v.sito www.anfaa.it alla pag. news)
Inoltre il ricorso all'affido internazionale potrebbe essere utilizzato i per aggirare le norme sull'adozione e incrementare ancora il mercato dei bambini .E' sbagliato infine pensare di assegnare le competenze su questi affidi ai giudici tutelari, che hanno già dimostrato in passato di non essere quasi mai in grado di occuparsi adeguatamente dei minori istituzionalizzati,su cui avrebbero vigilare ai sensi delle leggi 431/1967 e 184/1983.
Vita, 19 marzo 2005