Per la ricorrenza della nascita di Hans Asperger, il 18 Febbraio, è stata indetta la Giornata Mondiale della Sindrome di Asperger.

La sindrome di Asperger è un disturbo pervasivo dello sviluppo associato all'autismo ad alto funzionamento. Si usa la parola disturbo perchè i soggetti cosi diagnosticati hanno difficoltà importanti nell'interazione sociale e sono caratterizzati da schemi mentali non comuni.

Hans Asperger (Vienna, 18 febbraio 1906 – Vienna, 21 ottobre 1980) è stato un medico austriaco, egli fu il primo pediatra a riconoscere questo disturbo nel 1944 quando durante i suoi studi ebbe l'intuizione di collegare una serie di caratteristiche simili in un campione di bambini. Il dottore reputava che i bambini da lui osservati avevano sintomi simili che si accumunavano nell'interazione con il mondo che li circondava. Successivamente i suoi studi vennero ripresi dalla psichiatra inglese Lorna Wing che nel 1981 pubblicò un articolo dove riportò le osservazioni cliniche di Asperger coniando per la prima volta il termine Sindrome di Asperger.

Sebbene sia stata la neurologa russa a scrivere il primo resoconto del profilo di abilità che oggi chiamiamo Sindrome di Asperger, il nome è stato dato come tributo alle osservazioni dettagliate e perspicaci di Hans Asperger, che riconobbe anche che il profilo è parte di ciò che ora chiamiamo spettro dei disturbi autistici, piuttosto che della schizofrenia. Su una base di quattro casi, descrisse una serie di caratteristiche che richiedevano una categoria diagnostica specifica, ed in seguito diagnosticò circa cento bambini con (per usare i termini originali) “psicopatia autistica” (Hippler e Klicpera, 2003). Sebbene Hans Asperger usò l´espressione “psicopatia autistica”, una traduzione più accurata e moderna dell´obsoleta parola “psicopatia” nell´inglese corrente sarebbe “personalità”.

La sindrome di Asperger è una malattia per alcuni versi ancora 'misteriosa' e per la quale non esiste al momento una cura: l'autismo colpisce, solo in Italia, tra le 300 e le 500 mila persone ma i casi sono in aumento a livello mondiale.
I disturbi dello sviluppo cerebrale, spiega l'Istituto superiore di sanità, raggruppano condizioni come l'autismo e la sindrome di Asperger, disturbi caratterizzati da difficoltà nell'interazione e nella comunicazione sociale e da interessi e attività limitati e ripetitivi. Incerto il numero delle persone affette: recenti stime indicano 62 casi per 10.000, il che significa che un bambino su 160 ha un disturbo dello spettro autistico. Secondo altri studi, però, i tassi sarebbero decisamente più elevati. Negli Usa il numero sale a 3,5 milioni, nel mondo si arriverebbe a 60 milioni di persone affette.

Molti esperti sono concordi nel sostenere che nel corso degli ultimi 35 anni il numero dei casi è impennato ovunque, anche per la migliorata capacità dei medici di diagnosticare la malattia.

Nelle persone affette, il grado di abilità intellettiva è variabile e spazia da una compromissione grave a abilità cognitive non verbali superiori alla norma. È difficile individuare prima dei 12 mesi di età la presenza della malattia, mentre la diagnosi è in genere possibile entro i 2 anni di età.
Le manifestazioni all'esordio sono un ritardo o regressione del linguaggio e delle abilità sociali e la presenza di comportamenti ripetitivi e stereotipati. Quanto alle cause, sono sia genetiche sia ambientali (infezioni virali, esposizione a pesticidi).

In Italia, nel 2015, è entrata in vigore la prima legge sull'autismo, per un maggior inserimento nella vita sociale e lavorativa. L'autismo è stato inoltre inserito nei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza, per garantire diagnosi precoce e cure individualizzate in tutte le Regioni.

 

 

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