L'espressione mobilità sostenibile indica delle modalità di spostamento (e in generale un sistema di mobilità urbana) in grado di diminuire gli impatti ambientali, sociali ed economici generati dai veicoli privati.
L'ozono e il particolato atmosferico (polveri sottili), sono considerati da anni tra gli inquinanti che hanno il maggior impatto sulla salute delle persone, un problema quindi non più solo ambientale, ma anche di sanità. L'auto, a tal proposito continua ad essere il mezzo più utilizzato in Italia. Se ne contano 38 milioni e soddisfano complessivamente il 65,3% degli spostamenti. L’Italia è uno dei Paesi europei con il più alto tasso di motorizzazione, con una media di circa 65 auto ogni 100 abitanti: valori enormi se confrontati con quelli di alcune capitali europee: a Parigi ci sono 36 auto per 100 abitanti come a Londra e a Berlino, a Barcellona 41, a Stoccolma e Vienna 38 (Fonte Ricerca Mal'aria 2019 di Legambiente).
Per arginare queste anti-ambientaliste abitudini italiane, sta crescendo la consapevolezza del bisogno di costruire alternative legate al concetto di mobilità sostenibile, quest'ultimo infatti vuole arginare i seguenti fenomeni, in particolare urbani:
- l'inquinamento atmosferico e le emissioni di gas serra;
- l'inquinamento acustico;
- la congestione stradale;
- l'incidentalità;
- il degrado delle aree urbane (causato dallo spazio occupato dagli autoveicoli a scapito dei pedoni);
- il consumo di territorio (causato dalla realizzazione delle strade e infrastrutture);
- i costi degli spostamenti (sia a carico della comunità sia del singolo).
Le amministrazioni pubbliche sono i principali responsabili della promozione e dell'organizzazione della mobilità sostenibile, esse hanno degli alleati molto importanti: realtà Non Profit quali Associazioni, Cooperative e Fondazioni sia che agiscono operativamente sul problema, sia che sviluppano ricerche (come quella citata dell'Onlus Legambiente) e sensibilizzazione in merito.
Gli interventi co- costruiti e talvolta co-gestiti dal pubblico e dal privato Non Profit sono finalizzati a ridurre la presenza degli autoveicoli privati negli spazi urbani favorendo la mobilità alternativa, che in ordine d'importanza viene svolta:
- a piedi;
- in bicicletta;
- con i mezzi di trasporto pubblico (autobus, tram, sistema ferroviario metropolitano);
- con i mezzi di trasporto privato condivisi (car pooling e car sharing);
- la combinazione ottimale di vari sistemi di trasporto.
La fotografia delle attività volte alla mobilità sostenibile ad oggi dunque include e mette a fuoco degli Enti Non Profit che se ne occupano come mission. In merito troviamo esperienze quali:
- Pedibus, organizzati e realizzate da Associazioni Territoriali nei quartieri cittadini e di cui l'Associazione Pedibus racchiude le esperienze maggiori.
- Riciclofficine per la manutenzione delle Biciclette ed i servizi di sharing e/o noleggio, una delle realtà più interessanti è la Velostazione a Bologna. Ed in generale ricordiasmo le attività di sensibilizzazione che quotidianamente svolge la Federazione Italiana Ambiente e Biciclette- FIAB
- Car sharing e Pooling per la condivisione di uso e proprietà dell'oggetto più inquinante al Mondo, come propongono la Cooperativa Sociale di Tipo B Il Grappolo e la Cooperativa Car Sharing Trentino
Questi sono solo alcuni esempi di realtà che rientreranno nella definizione: "e) salvaguardia e miglioramento delle condizioni dell’ambiente" (Art. 5. DECRETO LEGISLATIVO 3 luglio 2017 , n. 117 . Codice del Terzo settore, a norma dell’articolo 1, comma 2, lettera b, della legge 6 giugno 2016, n. 106) tra le possibili attività di interesse generale del futuro Terzo Settore, come delineato dalla Riforma.